Roma, Smeriglio: “Il candidato sindaco ideale del centrosinistra? Un mix tra Pisapia e Sala”
- Marco Tribuzi
- 05/06/2020
- Lazio, Politica, Roma
- m.tribuzi@agenziadire.com
Intervista a Massimiliano Smeriglio, eurodeputato indipendente del Pd e tra gli ideatori del soggetto civico di sinistra 'Liberare Roma', a un anno dalle prossime elezioni comunali nella Capitale Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
ROMA – Il candidato sindaco di Roma del centrosinistra “deve essere un innamorato della Capitale”, perche’ “per scegliere di fare un lavoro del genere per cinque o dieci anni, per restituire dignita’ alla citta’, e’ necessario che quando passa per il Foro Romano, Campo de’ Fiori, Testaccio o Garbatella gli batta il cuore. Deve vivere dentro le viscere, le contraddizioni, le difficolta’, deve andarsi a prendere le pernacchie in periferia, spiegare e non promettere cose impossibili, e chiamare i cittadini in corresponsabilita’ perche’ non esiste l’uomo solo al comando, esiste la squadra“. Nel corso di un’intervista all’agenzia Dire, Massimiliano Smeriglio, eurodeputato indipendente del Pd e tra gli ideatori del soggetto civico di sinistra ‘Liberare Roma’, tratteggia il profilo dell’uomo o della donna che il centrosinistra dovra’ scegliere per riconquistare il Campidoglio.
“Servira’ un grande amore per Roma, una grande competenza e un portafogli di relazioni nazionali e internazionali solido per dire alle grandi imprese: ‘Tornate a Roma, perche’ la citta’ vi accoglie e c’e’ bisogno di posti di lavoro‘. Ci sara’ bisogno di una grande credibilita’ data dalla biografia del candidato o della candidata e della squadra e di un sogno per riallineare Roma alle grandi capitali mondiali”, ha aggiunto Smeriglio, prendendo come esempio Milano: “Mi ricordo la Milano da bere e quella terrificante successiva, ma poi grazie a delle buone sindacature, penso alle esperienze di Giuliano Pisapia e Beppe Sala, quella citta’ ha cambiato volto in poco tempo. Oggi Milano e’ piacevole, prima lo era Roma. Quindici anni fa i milanesi venivano a Roma e dicevano: ‘Pero”. Noi dobbiamo tornare ad avere questa cura, un sogno e’ un’idea forte per la citta’”.
Insomma, per il candidato sindaco del centrosinistra servirebbe un mix Giuliano Pisapia e Beppe Sala? “Sarebbe benedetta una figura del genere- ha spiegato Smeriglio- Una persona che dia l’idea che non ha nulla da guadagnare nel mettersi a disposizione della citta’, rinunciando anche a stipendi e incarichi. Sarebbe un bel segnale fare come ha fatto Giuliano Pisapia a Milano. La sua ultima dichiarazione dei redditi di prima di diventare sindaco era di un milione di euro, da quel grande avvocato che e’, e poi e’ andato a prendere 5mila euro al mese da sindaco, che e’ tantissimo rispetto a un metalmeccanico ma molto meno rispetto a un avvocato di chiara fama. Lo stesso Beppe Sala e’ stato un gioiello di manager pubblico e privato e si e’ immerso in questa sfida. Magari ci fossero figure di questo livello e integrita’ umana”.
Ma una persona da sola non basta: “Servira’ un dream team di persone che magari lasciano ruoli di responsabilita’ in aziende pubbliche o private importanti o in Parlamento che si mettano a disposizione della citta’. Persone capaci in grado di abolire le buche dalle strade, pulire e mantenere il decoro non solo a Villa Pamphilj ma anche al parchetto sotto casa a piazza Stia a Fidene. Se parliamo di questo avremo anche l’onore di parlare di visione, se parliamo solo di visione i romani non ci crederanno. Perche’ ogni giorno prendono mezzi che se non vanno a fuoco si rompono o passano con ritardo, nelle stazioni della metro si sfascia l’ingresso etc. Abbiamo bisogno di una grande squadra di manutentori motivati, che vanno in giro ogni giorno con la tuta blu con su scritto ‘Comune di Roma’ e ogni giorno danno la certezza che la citta’ e’ stata ripresa in mano da un’amministrazione che vuole tutelarla e trasformarla”.
GUALTIERI E SASSOLI NOMI DA ‘COPPA CAMPIONI’, MA IMPEGNATI
Tra i (pochi) nomi che circolano per il prossimo candidato sindaco di Roma per il centrosinistra ci sono quelli di Roberto Gualtieri, attuale ministro dell’Economia, e David Sassoli, attuale presidente dell’Europarlamento. Massimiliano Smeriglio li ha definiti “personalita’ da Coppa dei Campioni, ma uno e’ impegnato in un compito di grande autorevolezza mondiale, come Sassoli, e Gualtieri fa il ministro dell’Economia. E’ una scelta individuale, una persona si deve mettere allo specchio e dire ‘Faccio questa scelta per la mia comunita”, ma e’ anche comprensibile che una persona voglia onorare l’incarico che gli e’ stato affidato. Non e’ che se non faranno il candidato sindaco vorra’ dire che non vogliono bene a Roma, reputeranno di avere preso impegni che devono portare a compimento”.
ENTRO FEBBRAIO 2021 PRIMARIE CANDIDATO SINDACO CENTROSINISTRA
Entro la fine del 2020 le primarie delle idee e al massimo entro febbraio 2021 le primarie per il candidato sindaco di Roma, a meno che non salti fuori un “Maradona della politica” al quale “inchinarsi”. Massimiliano Smeriglio, eurodeputato indipendente del Pd, gia’ vicepresidente della Regione Lazio per sei anni e tra gli ideatori del soggetto civico di sinistra ‘Liberare Roma’, ha le idee chiare sul percorso che dovrebbe seguire il centrosinistra nella corsa alla riconquista del Campidoglio, a un anno dalle elezioni comunali. Nel corso di un’intervista con l’agenzia Dire ha illustrato la sua road map: “Ora bisogna correre. Un anno e’ sufficiente, abbiamo ben governato quattro municipi con figure importanti e parte integrante della futura classe dirigente della citta’. Due iscritti al Pd, due no, due uomini e due donne che danno l’idea di cio’ che serve: non rottamazioni ma grande gioco di squadra. Penso anche al capogruppo del Pd, Pelonzi, e al segretario romano, Casu, che hanno tenuto la bandiera di un’opposizione puntuale alla giunta Raggi. Questo anno e’ il tempo necessario per organizzare un processo aperto, largo, non chiuso nelle segrete stanze delle segreterie dei partiti, perche’ non servirebbe a niente, civico, che includa, porti al centrosinistra professioni, capacita’, competenze, attivismo sociale. Questo si fa con le primarie delle idee entro fine, aprendo i cantieri programmatici e anche con le primarie per scegliere il candidato al massimo entro febbraio, non oltre”. Rispetto alla necessita’ di far svolgere le primarie “non vedo un’altra strada a meno che non scenda in campo un ‘Maradona della politica’, al quale tutti noi saremmo pronti a inchinarci perche’ rappresenterebbe una candidatura di livello superiore. Penso che serva un lavoro ordinato: idee, programmi e persone. Il che significa primarie per la candidatura a sindaco e nei Municipi, laddove gli attuali presidenti di centrosinistra decidessero di cambiare ruolo, altrimenti ritengo sia giusto dargli una chance di continuita’”.
Poi c’e’ anche la costruzione della squadra attorno al candidato sindaco: “Non dico di presentarla nel dettaglio molto prima delle elezioni ma una cosa simile si’, per fare vedere che dentro questa ricostruzione c’e’ una pluralita’ di presenze di uomini e donne, con una parita’ di genere precisissima, perche’ il mondo del femminismo puo’ portare un contributo importante in questa battaglia. Ci sono ancora i termini per fare bene senza corse all’ultimo minuto e costruire la coalizione necessaria per vincere. I passaggi nazionali in corso, quanto dura il governo e con quali equilibri, incideranno perche’ Roma non e’ una citta’ qualsiasi. Immagino che molti staranno in attesa delle regionali di settembre ma questo percorso deve iniziare adesso”. Febbraio dell’anno prossimo come deadline per le primarie “perche’ e’ giusto non fare le cose all’ultimo minuto e dare al vincitore e alle persone che comporranno la squadra il tempo per organizzare una campagna elettorale che non dovra’ essere basata solo sulla comunicazione, la propaganda o ‘la Raggi non ha fatto’. Farei tabula rasa di questo perche’ stanca i cittadini, che sono stufi di sentire dire dal sindaco appena insediato ‘Ci hanno lasciato questa eredita”, non perche’ questo non sia vero ma perche’ lo sai. Il candidato sindaco deve dire quello che concretamente puo’ fare senza promettere cose impossibili ma promettendo l’assoluta fedelta’ a Roma”.
SE STATO NON SCOMMETTE SU CAPITALE DISASTRO IMPERDONABILE
Se il Governo e il Parlamento non scommetteranno su Roma Capitale dandole poteri speciali e fondi, i contenuti e i nomi della prossima campagna elettorale per il sindaco della Citta’ eterna saranno rispettivamente poveri e di secondo piano. E’ l’orizzonte che vede Massimiliano Smeriglio: “Sara’ cosi’ e sara’ un disastro- ha detto l’eurodeputato indipendente del Pd- perche’ Roma merita di fare la Coppa dei campioni, non l’Interregionale. Se le forze politiche non investiranno su Roma sara’ un disastro imperdonabile e i cittadini farebbero bene a farcela pagare”.
A ROMA SERVE STATUTO SPECIALE, NON PUÒ AVERE STESSI POTERI ZAGAROLO
“Non esiste al mondo una Capitale che non abbia poteri distinti rispetto a quelli del Comune di Zagarolo, con tutto il rispetto per questa bellissima cittadina. Servono poteri legislativo e risorse, anche per il carico di funzioni che Roma ha su di se’, dai ministeri alla Santa Sede fino alle manifestazioni nazionali. Serve uno statuto speciale, come avviene in tutte le Capitali del mondo”. Lo ha detto Massimiliano Smeriglio, eurodeputato indipendente del Pd.
“Per me e’ una priorita’ assoluta mettere mano al livello di governance e alle risorse per Roma. Purtroppo non e’ cosi’ per tutti, la sindaca non ha scelto questo come profilo centrale su cui dare battaglia– ha spiegato Smeriglio– Al di la’ di qualche dichiarazione generica, non c’e’ stato un corpo a corpo con il Governo nazionale. Se la figura principale della citta’ non ha messo questo tema al centro e’ complicato che possano farlo le opposizioni. Questo e’ il tema, anche per invogliare personalita’ competenti e capaci ad assumere il ruolo di sindaco”. Poteri speciali e fondi sono “la garanzia delle garanzie per avere, al di la’ del florilegio di nomi, persone di grandissima capacita’ e spessore. Bisognera’ aggiustare la macchina, non puoi dire a chi guida una Ferrari di montare su una vecchia Cinquecento e pure senza benzina. Si puo’ chiedere tanto ma non troppo alle personalita’ che tutte le forze politiche saranno in grado di individuare. Non e’ bastato aggiungere, negli anni di Alemanno, la scritta ‘Capitale’ sulle macchine della Polizia municipale. Quella era un’allusione, la realta’ e’ che anche in quella fase siamo rimasti nel guado”.
ROMA COME PARIGI, AUTONOMIA BILANCI MUNICIPI E COMUNE LEGIFERI
Decentramento con i 15 Municipi autonomi nella strutturazione dei rispettivi bilanci e un Campidoglio che fa le leggi. E’ l’idea della “rivoluzione amministrativa” di Roma che ha in mente Massimiliano Smeriglio. “Immagino una situazione molto simile a quella di Parigi con i suoi ‘arrondissement’. I quindici Municipi devono avere autonomia di bilancio e certezza delle loro funzioni, anche se minori nel numero rispetto a quelle attuali- ha detto Smeriglio– Bisogna dividere i poteri. Penso, ad esempio, che le politiche sociali debbano essere in carico ai Municipi e a un Campidoglio con una grande capacita’ programmatoria e quindi legislativa. Se il Comune comincia a fare le leggi, assume una funzione simile a quella delle Regioni, che non e’ quella della gestione ma della programmazione ed ha a che fare con l’urbanistica, i rifiuti, le aziende e la mobilita’, che addirittura dovrebbe riguardare l’area metropolitana”.
Togliere poteri su Roma alla Regione non potrebbe dispiacere all’attuale governatore del Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti? “Conoscendolo, penso che sarebbe ben contento di semplificare e alleggerire la dimensione regionale da un eccesso di funzioni che sono anche preoccupazioni e non solo potere, come ad esempio entrare sempre in supplenza di cose che dovrebbe fare l’amministrazione comunale ma che non fa- ha concluso Smeriglio– Tutte le forze politiche non sono riuscite a far compiere a Roma un passo in avanti nella scala delle urgenze nazionali: centrosinistra, 5 Stelle e anche la destra, con Giorgia Meloni che e’ una cittadina romana”.
ROMA, PRIMA ELEZIONI INCARDINARE PERCORSO POTERI IN PARLAMENTO
“Su Roma, e su questo ha ragione Giorgia Meloni, c’e’ un problema strutturale e non di poteri autocratici. Su questo si deve fare un lavoro trasversale in Parlamento e sarebbe il caso di incardinarlo prima delle elezioni, affinche’ chiunque vincera’ potra’ usufruire di un’opportunita’ vera. Perche’ cio’ che non deve assolutamente accadere e’ che chiunque vincera’ le elezioni a Roma sia ancora in una dimensione irrisolta”. Lo ha detto in un’intervista all’agenzia Dire Massimiliano Smeriglio, eurodeputato indipendente del Pd e tra gli ideatori del soggetto civico di sinistra ‘Liberare Roma’. “Mi battero’ fino all’ultima goccia di sangue per riportare il centrosinistra in Campidoglio, faremo una battaglia campale, ma se i cittadini dovessero scegliere altri, sono convinto che questi dovranno avere l’opportunita’ di governare- ha aggiunto Smeriglio– Perche’ altri cinque anni di disastri, manchevolezze e vuoti Roma non puo’ permetterseli: abbiamo gia’ dato, 12 anni possono bastare”.
‘RICONCILIAZIONE MUNICIPALE’ FORZE POLITICHE IN NOME DELLA CITTA’ DI ROMA
“Io tornerei, come Cola di Rienzo, a giurare sullo spirito della Res Publica Romana e direi: ‘Io, come sindaco e Giunta, mi dedichero’ 24 ore al giorno per cinque anni solo al bene di Roma’. E vorrei vederlo anche negli altri candidati, non solo nel campo progressista. Sarebbe una grande lezione di civilta’ che tutti insieme potremmo scrivere, poi chi perde deve fare l’opposizione ma con uno spirito costituente e al servizio di Roma”. Lo ha detto Massimiliano Smeriglio, eurodeputato indipendente del Pd e tra gli ideatori del soggetto civico di sinistra ‘Liberare Roma’, nel corso di un’intervista all’agenzia Dire. Smeriglio ha auspicato una “‘riconciliazione municipale’, un patto vero per Roma e non solo tra le forze politiche ma anche tra quelle imprenditoriali e della comunicazione pubblica. Saremmo dei matti se rendessimo la vita impossibile al prossimo sindaco di Roma, di destra, sinistra o 5 Stelle, andando a guardare nel buco della serratura della sua vita privata. A me non interessa nulla con chi va a cena il sindaco o con chi si accompagna, mi interessa il lavoro che deve mettere a disposizione della citta’. Sarebbe un grande patto tra romani, perche’ tutti stiamo vivendo male in questa citta’ dove c’e’ un disagio gigantesco, un disagio che non puo’ risolverlo Batman ma una persona solida, credibile, con grande carisma e capacita’ operativa ma soprattutto che abbia dietro di se’ un’alleanza e una citta’ unita”.
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