Roseto Capo Spulico tra mare e castello
Roseto Capo Spulico è un borgo incantato della provincia di Cosenza situato nell’Alto Ionio Cosentino. Era una delle colonie dell’antica Sibari e deve il suo nome evocativo alla produzione di rose, estremamente fiorente in tempi antichi quando i petali di questi fiori riempivano i guanciali delle nobili principesse sibarite. Fondata ai tempi della Magna Grecia, ha preso la forma oggi osservabile solo nel X secolo d.C, con la costruzione della fortificazione del Castrum Roseto ed ha assunto il massimo prestigio nel XIII secolo, momento in cui fu edificato il celebre Castrum Petrae Roseti, icona simbolo del villaggio di Roseto. Le dominazioni successive, comprese quelle francesi e borboniche, hanno lasciato la loro firma tra le strade del borgo, imprimendo il loro carattere nell’arte e nell’architettura della zona.
Il borgo ha una posizione strategica sul Golfo di Taranto ed è una delle mete più amate della Calabria. La filosofia delle amministrazioni votata alla cura del meraviglioso ambiente naturale in cui Roseto è incastonata ed una governance attenta alla conservazione delle peculiarità del borgo ha raccolto negli anni i suoi frutti: oggi Roseto è un ordinata e ambita destinazione turistica, a metà tra centro medievale e località balneare.
Cosa vedere a Roseto Capo Spulico
Roseto Capo Spulico è la classica gemma tutta italiana da esplorare senza fretta, scivolando tra un vicolo e l’altro, affacciandosi lungo i belvedere e sbirciando dentro ogni chiesa e palazzo storico. Il centro storico di Roseto è carico di fascino, arte e meraviglie architettoniche, che sembrano fatte apposta per lasciare a bocca aperta i suoi visitatori. L’antica fortezza di Castrum Roseti, cuore pulsante del villaggio, fu edificata insieme alle mura di cinta attorno al X secolo d.C., ed era il vecchio nucleo difensivo del borgo. Un vero castello medievale con stalle, prigioni, appartamenti reali e sistemi per rendersi autosufficiente. Nel ‘900 fu donato al Comune di Roseto Capo Spulico ed il castello, oggi restaurato, ospita i locali del municipio ed il Museo Etnografico della Civiltà Contadina, un’interessante esposizione di oggetti legati alla vita di campagna di questi territori.
Lungo le mura di Roseto sono ancora osservabili alcune delle porte di ingresso in città, come ad esempio la Porta della Terra, così chiamata perché da lì si usciva dal paese per dirigersi verso le campagne, o il Pertugio del Pizzo, poco distante dalla torre di avvistamento di Roseto, realizzata in pietra secca. Una delle caratteristiche più peculiari del centro di Roseto sono le cosiddette “vinelle”, delle strettissime vie che permettevano l’accesso al borgo solamente a piedi e che ancora oggi emanano uno charme tutto particolare. La più celebre delle vinelle è certamente il Vico degli innamorati, uno dei vicoli più stretti d’Europa e romanticissimo luogo di incontro delle coppie di amanti che, ieri come oggi, si intrufolano tra le mura della via per rubarsi baci sognanti.
Tra i punti di interesse del centro storico di Roseto Capo Spulico ci sono anche la miracolosa Fontana di S.Vitale e le chiese del piccolo borgo, come la Chiesa Madre di San Nicola di Myra, databile tra il XIII ed il XIV secolo, e la Chiesa dell’Immacolata Concezione probabilmente costruita tra il tra 1400 ed il 1500, celebre per il sarcofago che campeggia sulla sua facciata. Il fiore all’occhiello di Roseto Capo Spulico è però il suo magnifico Castrum Petrae Roseti, il castello federiciano che contribuisce a rendere famose nel mondo intero le splendide coste della Calabria. Il Castrum Petrae Roseti risale originariamente all’epoca normanna e fu ricostruito sui resti di un antico monastero basiliano-normannone per volontà Federico II di Svevia, imperatore e re di Sicilia. La sua imponenza a picco sul mare rende quel tratto della Costa degli Achei assolutamente meraviglioso.
Poco distante all’ombra del Promontorio di Cardone sul quale è arroccato il Castrum si estende un tratto di mare cristallino, caratterizzato dalla presenza di uno scoglio a incudine, che viene amichevolmente chiamato “il fungo del Castello”. Le due formazioni, una naturale ed una di laboriosa manifattura umana, contribuiscono a rendere assolutamente irresistibile lo scenario.
Cosa mangiare a Roseto Capo Spulico
Una delle bellezze di Roseto Capo Spulico è rappresentata dai prodotti della tradizione gastronomica locale. Le tipicità locali a marchio De.Co. di Roseto sono squisitezze dai sapori indimenticabili: olio extra vergine di oliva, soppressata, salsiccia e filettuccio, rendono i menù di Roseto decisamente unici. A completare questo quadro di profumi e gusti succulenti la pittaliscia di Roseto. Si tratta di una pagnotta dalla forma di ciambella, che veniva un tempo utilizzata per assicurarsi che la temperatura dei forni fosse ottimale. Provata oggi ben calda e farcita con i salumi De.Co. di Roseto, oppure con ricotta fresca e zucchero, potrebbe diventare uno dei ricordi più belli di un soggiorno a Roseto Capo Spulico.
Gli amanti delle ciliegie avranno qui una bella sorpresa: la ciliegia De.Co. di Roseto è tra le eccellenze del territorio ed è dotata di proprietà organolettiche imbattibili oltre che di una perfezione irreale. Non per niente la Ciliegia De.Co. rosetana si è aggiudicata il titolo di Ciliegia più bella d’Italia, e compare nelle ricette della città tra i primi, come i maccheroncini alle vongole e Ciliegie De.Co., ed abbinata ai secondi, oppure tra i dessert sotto forma di confettura.
Eventi a Roseto Capo Spulico
L’estate a Roseto Capo Spulico ha ufficialmente inizio a maggio, con l’inaugurazione del festival E’stArt, un palinsesto di eventi tra le più vivaci del Sud Italia. Le giornate estive di Roseto sono allietate da concerti, spettacoli teatrali, manifestazioni artistiche e culturali di ogni genere. E nel calendario di gustosi eventi del borgo non poteva mancare un festival dedicato al rosso frutto orgoglio del paese. Tra maggio e giugno ogni anno Roseto dedica alle ciliegie una manifestazione, che coincide con la Festa delle Primizie, un rituale di origine medievale, dove cortei storici si mescolano a momenti di degustazione del frutto color rubino.