Rubiales non si dimette ma la Spagna è in rivolta

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Tempo di Lettura: 3 minutiIl presidente della Federcalcio spagnola va al contrattacco

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MADRID (SPAGNA) (ITALPRESS) – “Non mi dimetto, non mi dimetto, non mi dimetto. Penso, cosa ho fatto? Un gesto di affetto non mi farà andar via. Lotterò sino alla fine”. Contrariamente alle indiscrezioni circolate ieri, Luis Rubiales resta al suo posto. Almeno per ora. Nel corso dell’assemblea straordinaria della RFEF, la Federcalcio spagnola, il massimo dirigente federale va al contrattacco dopo la bufera scoppiata per il bacio alla calciatrice Jenni Hermoso durante la premiazione per la vittoria dei Mondiali femminili. “Questa campagna contro di me non risponde alla verità o alla giustizia. Sono stato accusato di aver rubato, addebitato commissioni, utilizzato denaro federale in modo improprio – prosegue – Mai nella mia vita ho fatto questo e non riusciranno trovare qualcosa”, ha aggiunto il numero uno della RFEF, il quale non cerca giustificazioni: “Voglio scusarmi ma stanno cercando di creare un discorso falso e di trasformarlo in realtà”. E soffermandosi sul gesto contestato, insiste: “Il piacere che potevo avere dando quel bacio era lo stesso che posso avere dando un bacio a mia figlia. È stato spontaneo, reciproco e consensuale. Stanno commettendo un omicidio sociale, il falso femminismo non cerca la verità”.

“I politici hanno definito questo atto violenza sessuale, senza consenso, aggressione – sbotta Rubiales – Queste persone stanno cercando di assassinarmi pubblicamente e mi difenderò come tutti gli spagnoli, in tribunale. Agirò contro queste persone. La verità è la verità. Potranno continuare con questa campagna, nel profondo del mio cuore non mi interessa”, ha detto ancora Rubiales, che ha poi difeso il ct Vilda, anche lui al centro di diverse critiche per aver toccato il seno a una collaboratrice al momento del gol della Spagna nella finale iridata.
Ma le parole di Rubiales, se possibile, hanno infiammato ancora di più l’atmosfera. Jenni Hermoso in serata ha precisato che “in nessun momento ho acconsentito al bacio che mi ha dato. Non tollero che venga messa in discussione la mia parola, tanto meno che vengano inventate parole che non ho detto”. E tutte le sue compagne di nazionale hanno annunciato che non vestiranno più la maglia della Spagna se Rubiales resterà al suo posto. Del resto, a parte l’ex ct Luis Enrique (“Se devo parlare in base alla mia esperienza e a quello che ho vissuto, penso che il lavoro di Rubiales in questi anni sia stato eccezionale”), il numero uno della Rfef ha tutti contro.
Da Casillas (“Imbarazzante”) a De Gea (“Mi sanguinano le orecchie”), passando per Tebas (“L’elenco delle donne e degli uomini offesi da Luis Rubiales in questi anni è troppo lungo, tutto ciò deve finire”), in tutti puntano il dito contro il massimo dirigente del calcio spagnolo. Dura anche la Lega calcio femminile spagnola: “Per rispetto dei valori dello sport. Per rispetto del calcio femminile. Per rispetto delle donne. E degli uomini che combattono al loro fianco. Per rispetto del calcio. Basta ora! È il momento di cambiare questa situazione per sempre”. Forte anche il messaggio del calciatore spagnolo Borja Iglesias, attaccante del Betis, pure lui deciso a boicottare la nazionale “finché le cose non cambieranno e questo tipo di atti resterà impunito. Come calciatore e come persona non mi sento rappresentato”. Il cerchio però si stringe. Se da un lato, stando a “La Sexta”, la Procura di Madrid avrebbe presentato una denuncia nei confronti di Rubiales per il bacio alla Hermoso – il pm avrebbe sottolineato che i fatti denunciati potrebbero costituire “un reato di violenza sessuale” -, dall’altro pure il governo di Madrid entra in scena.

Il Tribunale Amministrativo dello Sport (TAD) è già in possesso della documentazione inviata dal Consiglio Superiore dello Sport (CSD), per aprire il fascicolo che servirà a rimuovere immediatamente Rubiales da qualsiasi incarico sportivo. Con la decisione che potrebbe arrivare a stretto giro di posta. Il CSD considera molto grave tutto quanto accaduto e la legge sportiva gli consente di sospendere in via cautelare il presidente o gli altri componenti degli organi sociali quando venga avviato, nei confronti di queste persone, un procedimento disciplinare, a seguito di presunte infrazioni classificate come ‘molto serie’. “Sono sorpreso perché ero convinto che la soluzione dell’Assemblea sarebbe stata un’altra, ma poiché non è stata così, eccoci qui – ha detto in conferenza stampa Víctor Francos Díaz, presidente del CSD -. Poiché non è stata presa alcuna misura, il CSD adotterà misure che penso siano ciò che tutti i cittadini si aspettano. Se il Tribunale riterrà che si tratta di un reato molto grave, il signor Rubiales sarà rimosso dalle sue funzioni”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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