Salvini e il ‘no’ al coprifuoco in Lombardia. Mirabelli: “Ma a che titolo parla? Ora basta”

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Anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori fa spallucce del malumore di Salvini: "Speriamo che Fontana proceda con l'ordinanza, dobbiamo anticipare l'epidemia"

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ROMA – “Le incursioni di Salvini di queste ore in regione Lombardia sono inaccettabili“. Lo scrive su Facebook il senatore Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd. Ieri il leader della Lega ha infatti incontrato il governatore Fontana ma anche assessori e consiglieri per parlare con loro dell’imminente ordinanza di coprifuoco annunciata dalla Regione.

Prosegue Mirabelli: “Mentre le istituzioni, con i sindaci in prima fila assumono decisioni non semplici per tutelare la salute dei cittadini lombardi di fronte alla diffusione del Covid, lui si occupa di tutelare il consenso elettorale della Lega contestando quelle scelte. Salvini non ha voce in capitolo, non ha nessuna responsabilità nelle istituzioni lombarde ed è grave che pretenda di arrogarsi, come ha fatto ieri, una sorta di diritto a dire cosa può o non può fare la Regione Lombardia. Se vuole impegnarsi per la nostra Regione si occupi dei vaccini che mancano e dell’assistenza territoriale che è stata demolita dal centrodestra”.

GORI: SALVINI ARRABBIATO? SPERO FONTANA MANTEGA POSIZIONE

“Penso che” il provvedimento per la Lombardia “arriverà per la mattina di oggi, così ci aveva promesso il presidente Fontana, del resto il Comitato scientifico della Regione era stato molto chiaro nei giorni scorsi, dicendo che nei prossimi 15 giorni avremo in Lombardia 600 persone in terapia intensiva e 4000 persone ricoverate per Covid che sono numeri confrontabili con la prima parte di marzo, quindi la situazione è preoccupante e dunque serve coraggio in questo momento“. Lo dice il sindaco di Bergamo Giorgio Gori a Rtl 102.5 all’interno di Non stop news.

“Ho letto anche io- aggiunge- che il presidente Fontana sarebbe stato preso per le orecchie da Salvini, che si sarebbe arrabbiato per questa decisione della Regione Lombardia che contraddice le sue precedenti posizioni. Io spero che il presidente Fontana mantenga la posizione che ha condiviso con tutti i sindaci, secondo me è un valore che in questa fase le istituzioni si parlino e condividano le decisioni e spero che non siano delle scelte di parte di un partito a modificarle, perché qua si sta parlando della salute dei cittadini e non c’è modo di arretrare rispetto alla nostra responsabilità”.

PER GORI COPRIFUOCO OPPORTUNO: “DOBBIAMO ANTICIPARE VIRUS, NON INSEGUIRLO”

“Dal punto di vista della salute la provincia di Bergamo è in questo momento quella in Lombardia che si trova nella situazione migliore, questo perché una significativa quota di cittadini ha già contratto il virus mesi fa, circa il 30% secondo le indagini sierologiche e il fatto che i bergamaschi abbiano visto in faccia che brutta bestia è il Covid li fa essere oggi più prudenti”, dice ancora Gori. “Io- aggiunge- ho condiviso la scelta di anticipare alcune misure come quella del coprifuoco o la chiusura dei centri commerciali per le merceologie non alimentari nei fine settimana perché penso che bisogna provare ad anticipare la corsa dell’epidemia invece che inseguirla con affanno come successo mesi fa. Dal punto di vista economico c’è una grande reattività da parte delle imprese, quelle più piccole noi le stiamo aiutando con delle erogazioni a copertura delle spese che hanno dovuto sostenere nei mesi dell’epidemia e con risorse per la ripresa e la conversione delle loro attività. Certo il clima di incertezza di questa seconda ondata non aiuta e se ci sono delle categorie che non potranno aprire nel fine settimana il Governo li deve aiutare e noi a livello locali dobbiamo essergli vicino”.

“L’offerta del trasporto pubblico- dice ancora Gori- è stata ampliata del 20% negli orari del mattino e quelli dell’uscita delle scuole che hanno fatto un grosso lavoro in due momenti diversi: prima quando si sono organizzate per il doppio ingresso alle 8 e alle 10 e ad una nostra richiesta di pochi giorni fa si sono subito organizzate per fare il 50% di lezioni in presenza e il 50% a distanza. Monitoreremo comunque la situazione perché siamo persuasi che la soglia indicata dal Governo come soglia di sicurezza, cioè quel famoso riempimento all’80% dei pullman non sia sufficiente a scongiurare il rischio dei contagi, vogliamo stare al massimo al 60%, e se ci sono situazioni in cui questa soglia sarà oltrepassata chiederemo rinforzi con l’utilizzo di pullman di aziende private”.

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