Samantha Smith, l’attivista che a 10 anni, in piena Guerra Fredda, provò a unire Stati Uniti e Russia con una lettera

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“Sono preoccupata che la Russia e gli Stati Uniti possano entrare in un conflitto nucleare. Voterai a favore o contro la guerra? Se non lo sei, per favore, dimmi cosa farai per evitare la guerra.

Aveva 10 anni Samantha Reed Smith quando nel novembre 1982 scrisse una lettera all’allora leader sovietico Jurij Vladimirovič Andropov. La Guerra Fredda era in pieno svolgimento, i riferimenti erano presenti in ogni aspetto della cultura popolare tanto da spingere una giovane studentessa a prendere carta e penna e inviare una missiva con una domanda tanto semplice quanto diretta a chi riteneva avesse il potere di decidere le sorti del mondo.

Una lettera inattesa

Inaspettatamente nell’aprile 1983 Andropov rispose a Samantha:

“La tua domanda è la più importante tra quelle che una qualsiasi persona con acume possa porre. Ti risponderò seriamente e con onestà.  Sì Samantha, noi in Unione sovietica stiamo cercando di fare di tutto il possibile affinché non si sia una guerra sulla Terra. Questo è quello che i sovietici vogliono. Questo è ciò che ci ha insegnato il grande fondatore del nostro Stato Vladimir Lenin. (…) Ti invito, assieme ai tuoi genitori, a venire nel nostro Paese in estate. Scoprirai così il nostro paese, incontrerai dei tuoi coetanei, visiterai il campo internazionale per bambini Artek sul mare. Vedrai tu stessa che in Unione Sovietica tutti vogliono la pace e l’amicizia tra i popoli.

L’invito diventa realtà

Nell’estate 1983 Samantha accompagnata dalla famiglia atterrò in terra russa dove trascorse due settimane tra Mosca e il campo estivo statale situato sul Mar Nero in Crimea. Dal momento del rientro nella sua città natale di Manchester, Samantha venne invitata da diverse tv statunitensi per raccontare la missione di pace in terra nemica, incluso uno speciale tv per le elezioni usa 1984 con la rielezione di Ronald Regan.

L’incidente aereo

Nel 1985, assieme al padre, perse la vita in un incidente aereo per un atterraggio malriuscito.  Samantha aveva solo 13 anni ma il suo gesto ha lasciato un grande impatto nel mondo, soprattutto negli Stati Uniti e in Russia.

In occasione dei funerali parteciparono sia Ronald Reagan che dal leader sovietico Mikhail Gorbachev. Una statua le è stata dedicata nella città di Augusta presso il del Maine State Museum. Nello Stato del Maine il primo lunedì di giugno è dedicato alla memoria di questa giovane attivista, commemorata anche con un francobollo russo. La madre, Jane, ha fondato la Samantha Smith Foundation che fino al 1995 ha promosso un programma di scambi culturali estivi tra ragazzi americani e russi. Oggi, il Samantha Smith Fund dell’Università del Maine sponsorizza ancora borse di studio annuali per studenti che desiderano studiare all’estero.

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Fonti: Samantha Smith foundation; Università del Maine

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