Santa Teresa di Riva, il titolare di un bar: “Il 4 maggio riaprirò la mia attività.”
Nessun pagamento è stato realmente sospeso in questi mesi e Natale Luna vuol sapere come farà a pagare se non può riprendere a lavorare.
Natale Luna è il titolare di un bar di Santa Teresa di Riva ed è uno di quei piccoli imprenditori che maggiormente stanno risentendo della crisi economica causata dalla pandemia da covid-19. Il 4 maggio si entrerà nella “fase due” e, per quanto riguarda bar e ristoranti, le modalità di vendita saranno quelle da asporto e a domicilio, in attesa del 1° giugno allorché potranno riaprire solo rispettando precisi protocolli di sicurezza. Intanto, però, affitti, tasse e bollette si devono continuare a pagare. Così, Natale Luna, esasperato da un carico di spese troppo pesante da sostenere, ha inviato un video alla nostra web tv in cui spiega perché si sente preso in giro da un governo che reputa troppo distante dai concreti problemi che si trova a dover affrontare, quotidianamente, un onesto cittadino che, oltre a pagare l’affitto del locale, deve pagare anche quello di casa insieme a tutte le altre spese.
Natale Luna è consapevole dell’emergenza che stiamo vivendo e dell’importanza del rispetto delle misure adottate dal Governo per fronteggiare la pandemia, regole che ha seguito ma oggi si sente vessato e abbandonato da quel Governo.
“Io, per dignità mia e della mia famiglia, il 4 maggio riaprirò l’attività. Nei giorni scorsi ho ricevuto il richiamo dalla banca per pagare la luce e oggi andrò a pagarla. – Dice Natale – Giorno 18 aprile mi sono stati detratti dal conto corrente dell’attività le tasse, l’F24 sui dipendenti. Nulla è sospeso. Mi avete dato 600 euro ma io pago di affitto, fra il bar e la casa, ove vivo con la mia famiglia, 2.650 euro al mese. Ditemi quindi cosa ci faccio con 600 euro. […] Ai miei figli cosa dico? […] Ci date 600 euro o i buoni pasto come se dovessimo chiedere l’elemosina. Ma io ho sempre lavorato onestamente, ho sempre pagato tutti i contributi e messo in regola tutti i dipendenti, ho sempre pagato le tasse allo Stato, pago bollette e affitti e, finora, l’ho sempre fatto in anticipo di due mesi. Oggi sono in difficoltà. […] Devo garantire una vita dignitosa ai miei figli – conclude il sig. Luna – perciò ho deciso che il 4 maggio riaprirò. […] Ho rispetto del lavoro delle Forze dell’Ordine ma devo avere rispetto anche per il lavoro costruito in tutti questi anni e per la mia famiglia.” Questo il logorato appello di Natale Luna.
Rita Patanè