Sarri “Il mio scudetto? Creare una squadra vera”
ROMA (ITALPRESS) – “Il mio scudetto? E’ creare una squadra vera. Quest’anno prevarrà la follia”. Così, dalle colonne del “Corriere dello Sport”, il tecnico della Lazio, Maurizio Sarri. “Luis Alberto vuole Siviglia ma non è detto che parta. Milinkovic-Savic è di livello altissimo. Il mio rimpianto? Non aver allenato Cristiano Ronaldo quando era giovane. A Torino mi serviva più tempo. L’Inter è la favorita. Il mercato migliore lo ha fatto la Roma”: questi tanti “titoli” estrapolati dalle dichiarazioni dell’allenatore dei capitolini.
“Il mio sentimento nei confronti del calcio è cambiato, si è evoluto: adesso cerco il piacere e la Lazio me lo procura. Qui sto bene, da giorni ho sensazioni positive e un obiettivo ‘altò. Io e Mourinho siamo diversi. Lui mi sta simpatico ma io sono partito da Stia, lui direttamente dal Barcellona. Il mio ultimo Napoli giocava il calcio che era più vicino alle mie idee”, ha precisato Sarri.
“Anche nelle stagioni di Empoli avevo ricevuto dai ragazzi quello che volevo. Al Chelsea, come alla Juve, sono stato troppo poco per poter incidere in maniera pesante. E poi oggi è più difficile: più il tempo passa e più si afferma l’individualismo, e ciò avviene non solo nel calcio. E’ un cambiamento generazionale, non mi piace e impone degli adattamenti. Anch’io, ripeto, sono cambiato: in parte mi sono adeguato”, ha spiegato poi l’allenatore della Lazio.
“A me piace un calcio in cui tutti si mettono al servizio del collettivo per sviluppare un gioco in cui i movimenti, tanto quelli difensivi quanto quelli offensivi, non prevedono esenzioni di alcun tipo”, ha concluso Sarri, difendendo la sua filosofia di gioco.
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