Sarri “Testa al Sassuolo, scorie dopo il derby”

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo una sconfitta per 3-0 al derby e una pausa nazionali che ha amplificato il coro di critiche, la Lazio di Maurizio Sarri spera di ripartire contro il Sassuolo (sabato, ore 18). “Nel derby, l’atteggiamento è stato inspiegabile: sono arrabbiatissimo con me stesso e con la squadra – spiega in conferenza stampa il tecnico – I nazionali sono tornati principalmente ieri, non potevo trovarli brillantissimi perchè il derby ha lasciato scorie. Ma dobbiamo trasformarle in energia positiva contro una delle squadre più forti d’Italia”. La Lazio ha perso due delle ultime quattro partite di Serie A inclusa la più recente e non rimane a secco di punti per due gare di fila dallo scorso novembre, quando perse contro Juventus e Napoli. Un motivo in più per concentrarsi sul presente e rimandare tutti i discorsi sul nuovo contratto: “Futuro? Ora la testa è al Sassuolo – dice Sarri -. Un professionista di alto livello sa che non esistono partite che non contano nulla. I nostri ragazzi ci daranno il massimo fino alla fine. Ho visto Lotito solo ieri quando il gruppo è tornato ad essere al completo: ho parlato io, poi ha parlato il presidente”.
In attacco non ci sarà Pedro squalificato, ma torna Zaccagni di rientro dalla Nazionale proprio come Immobile. L’attaccante – recordman di reti in biancoceleste – è stato tra i più criticati dopo l’eliminazione per mano della Macedonia del Nord: “Ho parlato subito con Ciro. Lui sta diventando il capro espiatorio di una situazione, anche lui sa cosa c’è dietro. Deve concentrarsi sulla Lazio, io al posto suo saprei cosa fare, ma deve decidere lui. Se gli ho suggerito di lasciare la Nazionale? Inutile che ti dica la mia scelta, conta quella di Ciro”. Gli unici dubbi di formazione riguardano la difesa: “Marusic ieri ha svolto tutto l’allenamento, spesso fa dei controlli per un vecchio problema ma non credo possa complicargli la situazione. Lazzari sta crescendo, ha avuto settimane complicate ma ora sta bene”. E c’è spazio per una riflessione sul momento del calcio italiano: “Le nazionali non rappresentano più un movimento del Paese, altrimenti l’Inghilterra avrebbe vinto Europei e Mondiali. Si fanno discorsi di massimi sistemi, ho sentito sparare cavolate mostruose. Stiamo parlando di una partita, contro la Macedonia, in cui l’Italia ha fatto 35 tiri in porta, ne ha subiti 2, ha perso ed è andata fuori. Nessuno parla di strutture e nessuno fa il confronto con Bundesliga e Premier sotto quel punto di vista. Quando parlo dei terreni di gioco, vengo criticato”.
(ITALPRESS).

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