Scoperto il ruolo fondamentale nella battaglia contro le metastasi del cancro di questo tipo di globuli bianchi

Condividi
Tempo di Lettura: 2 minuti

Questo tipo di globuli bianchi, che una volta svolgeva un ruolo vitale nel nostro sistema immunitario, avrebbe grande importanza anche nell’aggredire le cellule metastatiche nei polmoni

Un nuovo studio condotto dall’Università di Tel Aviv ha scoperto che gli eosinofili – uno specifico tipo di globuli bianchi presenti nel sangue – sono impiegati dal nostro organismo nella battaglia contro le metastasi, soprattutto in caso di cancro ai polmoni. Secondo i ricercatori, queste cellule produrrebbero proteine distruttive delle metastasi, attivando allo stesso tempo le cellule-T del sistema immunitario, che contrastano l’evoluzione del cancro.

La produzione di proteine aggressive da parte degli eosinofili è una proprietà tipica del nostro sistema immunitario, ma un po’ dimenticata a causa delle moderne pratiche igieniche che si sono sviluppate nel corso dei secoli, soprattutto in Occidente: in principio queste proteine contrastavano infatti i parassiti e il loro ruolo è stato progressivamente sostituito da saponi e prodotti per l’igiene della persona. Ecco perché oggigiorno gli eosinofili hanno spesso un effetto negativo sull’uomo, inducendo fenomeni quali asma e allergia.

I ricercatori hanno scelto di analizzare le metastasi ai polmoni per due motivi: innanzitutto le metastasi, diversamente dal tumore primario, hanno spesso come obiettivo finale proprio i polmoni; inoltre, gli eosinofili si accumulano soprattutto nei tumori che si sviluppano all’interno di tessuti dotati di mucosa come quelli dei polmoni.

Per iniziare, i ricercatori hanno esaminato i tessuti cancerosi umani, partendo da biopsie di metastasi polmonari di pazienti con il cancro al seno, e hanno scoperto che gli eosinofili raggiungono i polmoni e penetrano nei tessuti aggrediti dal cancro, dove rilasciano naturalmente le proteine distruttive che producono. Ma non solo: le metastasi polmonari che si sviluppano in assenza di eosinofili sono molto più importanti e grandi rispetto a quelli esposti ai globuli.

Abbiamo osservato che, quando gli eosinofili non ci sono, mancano anche le cosiddette cellule-T nei tessuti metastatici – spiega il professor Ariel Munitz, autore dello studio. – Di conseguenza, abbiamo ipotizzato che gli eosinofili combattano il cancro proprio grazie alle cellule-T. Il nostro compito ora è comprendere i meccanismi che sottendono a questo processo difensivo.

Un’analisi più estesa condotta sulle metastasi ha portato quindi a due risultati: innanzitutto, nella presenza delle metastasi, gli eosinofili rilasciano grandi quantità di chemochine, sostanze che raccolgono le cellule-T; inoltre, le chemochine sono rilasciate quanto gli eosinofili sono esposti a due altre sostanze trovate nel tessuto canceroso (chiamate IFN-g e TNF-a): in altre parole, per contrastare queste sostanze gli eosinofili ‘assoldano’ cellule-T.

Seguici su Telegram | Instagram Facebook | TikTok | Youtube

Fonte: American Association for Cancer Research

Ti consigliamo anche:

Loading

Lascia un commento