Scuola, in Emilia-Romagna arrivano le mascherine per gli alunni sordi

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È stata approvata questa mattina all'unanimità in commissione la risoluzione presentata dal centrosinistra per impegnare la Regione a fornire questi tipo di dispositivi

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BOLOGNA – A scuola mascherine trasparenti per venire incontro agli alunni con problemi di udito. E’ stata approvata questa mattina all’unanimita’ in commissione la risoluzione presentata dal centrosinistra per impegnare la Regione a fornire questi tipo di dispositivi. “Sicuramente questa risoluzione non risolve tutti i problemi dei sordi o sordo-ciechi, ma crediamo sia un primo passo che possa concretizzarsi in tempi brevi per venire incontro alle ulteriori difficolta’ delle persone con difficolta’ uditive in questo periodo di pandemia”, afferma il consigliere di “Coraggiosa” Federico Amico, primo firmatario del documento condiviso col Pd e la lista Bonaccini.

“Le norme sull’uso della mascherina all’interno delle scuole- afferma ancora Amico- sono sicuramente un problema per i 256 emiliano-romagnoli non udenti in eta’ scolare e prescolare: in tutti i momenti in cui e’ obbligatorio indossare la mascherina, non riescono a leggere il labiale e a comprendere i messaggi di insegnanti e compagni. I docenti inoltre non sono autorizzati usare la sola visiera e i dispositivi di protezione con finestra trasparente non hanno ancora l’omologazione”.

L’impegno richiesto alla giunta va pero’ oltre l’ambito scolastico. “Abbiamo voluto portare all’attenzione della giunta regionale anche le difficolta’ delle persone non udenti che si rivolgono alla sanita’ e alle istituzioni pubbliche e sono oggi in forte difficolta’ visto che sono diffuse solo mascherine che coprono completamente la bocca dell’interlocutore” affermano i consiglieri regionali dem.

La Lega ha votato la risoluzione, ma Daniele Marchetti insiste sullo stesso punto. “Bene l’utilizzo di mascherine trasparenti per andare incontro alle necessita’ dei non udenti ma non ci possiamo fermare all’ambito scuola. Dobbiamo dotare anche il servizio sanitarie e gli uffici pubblici degli enti locali del nostro territorio dei medesimi dispositivi, altrimenti le persone sorde continueranno ad essere discriminate”, afferma il consigliere del Carroccio. Il quale pero’ non vede soddisfatta fino in fondo la richiesta avanzata dal suo partito. “Noi abbiamo abbinato il nostro documento, chiedendo di allargare il ragionamento a sanita’ e uffici pubblici- fa presente- ma dalla maggioranza c’e’ stata solo una timida apertura: si e’ inserito nelle premesse che non si esclude di estendere la misura, ma l’impressione e’ quella che le intenzioni non ci siano”.

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