SESSO E CONTRACCEZIONE, ITALIANI ANCORA POCO INFORMATI
Gli italiani fanno più sesso rispetto a venti anni fa, ma sono poco informati sui metodi contraccettivi che usano meno rispetto a una volta. È in sintesi quanto emerge dal «Rapporto Censis-Bayer» sui nuovi comportamenti sessuali degli italiani tra i 18 e i 40 anni. I dati sono stati presentati questa mattina alla Triennale di Milano nell’ambito del Festival dell’Amore, insieme alla nuova campagna informativa #dilloatuasorella promossa da Bayer con La Pina.
«A vent’anni di distanza dall’ultima grande ricerca sulla sessualità degli italiani, abbiamo realizzato con Censis un’indagine per capire come si sia modificata la nostra società nel corso del tempo – ha detto Giovanni Fenu, country division head Pharmaceuticals di Bayer in Italia – in questi anni la situazione si è evoluta, però emerge un bisogno fortissimo di informazione e di presa di coscienza sul tema della contraccezione». Secondo i dati che emergono dall’indagine, sono 12,2 milioni gli italiani che hanno una vita sessuale attiva, mentre 1,6 milioni non hanno mai avuto rapporti sessuali. Tuttavia solo il 21,6 per cento degli intervistati ha detto di aver sempre usato i contraccettivi, il 15 per cento non ne ha fatto uso perché cercava una gravidanza, mentre il 63,3 per cento degli intervistati ha dichiarato di aver avuto almeno un rapporto sessuale completo non protetto.
Tra questi ultimi il 22,5 per cento ha detto che non aveva a disposizione un contraccettivo, il 18,1 per cento lo ha fatto perché ha deciso di correre il rischio mentre il 17,9 per cento non pensava ci fossero probabilità di una gravidanza, in altri casi perché la persona con cui era ha detto che andava bene così (15 per cento donne che sale al 22 per cento negli uomini). Nello studio Censis del 2002 le motivazioni erano differenti: la quota maggiore del campione non usava contraccettivi perché riteneva che potessero rovinare la spontaneità del rapporto (24,7%) o ridurre il piacere (20%), il 14,6 per cento non li conosceva e il 15,5 per cento li riteneva dannosi per la salute. «Si tratta di dati preoccupanti se consideriamo che chi risponde è adulto e dovrebbe quindi essere responsabile – ha commentato la dottoressa Roberta Rossi, sessuologa e presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica – per questo continua a essere importante che donne e uomini si prendano cura della propria salute sessuale. Iniziative come quelle di Bayer che promuovono il benessere delle donne attraverso la conoscenza e la consapevolezza sono una necessità sempre più evidente in una società in cui c’è ancora troppa disinformazione».
Per quanto riguarda la conoscenza dei metodi contraccettivi: il profilattico è il più conosciuto (dal 92,8%), seguito dalla pillola (dall'86,5%, dato che sale al 90,7% tra le donne). Mentre se si tiene conto dell’affidabilità, l’83,2 per cento delle donne ritiene la pillola il metodo più affidabile, l’80,2 per cento pensa sia il profilattico mentre il 47,2 per cento considera l’anello anticoncezionale il metodo più sicuro. In materia di contraccezione, per il 69,5 per cento delle persone il principale influencer è il partner e per le donne il riferimento del medico specialista è quasi importante quanto l’influenza del compagno (per il 53,9%). Per la Dottoressa Manuela Farris, specialista in Ginecologia e Ostetricia e membro della Società italiana di contraccezione (Sic) «il ginecologo è una delle figure di riferimento per le donne, dovrebbe saper fare anche da psicologo in modo da conquistare la loro fiducia e consigliare il metodo contraccettivo più adatto alle loro necessità». Oggi, infatti grazie alla ricerca scientifica, la contraccezione femminile offre numerose soluzioni su misura per le diverse esigenze.
«La ricerca in questo campo è fondamentale per il benessere della donna e per la salute in generale – ha continuato Fenu – Bayern (che nel 2018 ha investito 5,2 miliardi di euro in ricerca e sviluppo) da più di 80 anni è al fianco delle donne e affinché la ricerca porti i suoi frutti è importantissimo ascoltarle per capire come evolvono i loro bisogni. Ad esempio nel settore degli anticoncezionali femminili c’è stato un enorme progresso e la contraccezione oggi offre un bouquet di soluzioni molto diverse tra loro, ad esempio la classica pillola si è evoluta, oggi i dosaggi sono sempre più bassi, con l’uso di estrogeno naturale e non più solo su base sintetica, con progestinici molto diversi, poi ci sono i device intrauterini che assicurano una copertura a tre o cinque anni piuttosto che cerotti e tanti altri metodi». Per rendere fruibili i dati dell’indagine e diffonderli il più possibile, Bayer ha promosso la campagna informativa #dilloatuasorella che arricchisce, rielabora e contestualizza la ricerca trasformandola, grazie all’ironia de La Pina, in contenuti ingaggianti. Una serie di video-pillole sarà postata sul canale Instagram My Contraception Italia in cui La Pina dà voce a un puppet con le sue sembianze, raccontando al pubblico i dati più importanti emersi dal Rapporto Censis-Bayer e invitandolo ad approfondire ogni dubbio sul sito Sceglitu della Società Italiana Ginecologia e Ostetricia (Sigo).