Sifo: “Farmacisti ospedalieri Ue uniti contro errata informazione sulla pandemia’

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ROMA – L’esperienza della pandemia da nuovo Coronavirus SARS-CoV-2 ha focalizzato l’attenzione su diverse tipologie di farmaci utili a contrastare il patogeno, anche se e’ emerso e poi confermato nel corso dei mesi seguenti l’inefficacia di alcuni farmaci che sembravano inizialmente funzionare. Ci sono tuttavia alcuni trattamenti, in uso per altre patologie, che mostrano una certa utilita’. La Sessione sulle esperienze internazionali di cura per il Covid-19 all’interno del XLI Congresso SIFO guidata da Piera Polidori, direttrice della farmacia ospedaliera dell’Istituto Mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione (ISMETT) e membro del board dell’European Association Hospital Pharmacists (EAHP), ha messo a confronto alcune esperienze europee riportate dal presidente e dal presidente eletto EAHP. Le esperienze presentate in Congresso hanno dimostrato come i farmacisti ospedalieri si siano attivati con numerose iniziative per supportare l’assistenza nei reparti Covid. “Per ora la sfida, in attesa di farmaci validi per le terapie e i vaccini – ha spiegato Polidori – e’ portare avanti l’emergenza con le risorse disponibili. Noi farmacisti garantiamo che siano disponibili farmaci e presidi, spesso carenti, garantiamo la continuita’ di cura organizzando dispensazioni dei farmaci a domicilio con la Croce Rossa, allestendo disinfettanti e preparando i farmaci iniettabili per ridurre il carico assistenziale nei reparti per pazienti Covid. Tutte le figure professionali sono state importanti nella lotta contro il Covid e non dobbiamo dimenticare che senza farmaci e presidi la situazione diventerebbe insostenibile e ancor piu’ drammatica”.

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Le esperienze internazionali portate a confronto nella sessione hanno potuto giovarsi dei contributi di Petr Hora’k, presidente dell’EAHP, e di Andras Sule presidente eletto della stessa societa’, che hanno messo in comune la visione complessiva della professione a livello continentale. “Le reazioni europee governative di fronte al COVID.19 sono state diverse”, ha puntualizzato Horak, “divieto di esportazione, non corrette interpretazioni dei dati disponibili, mancanza di informazioni condivise ed omogenee: questo ha comportato una riprogrammazione totale delle azioni professionali e centrali. Non c’e’ stato coordinamento sulle informazioni ne’ sui dati disponibili. È come se ci fossimo dimenticati della medicina basata su prove di efficacia”. “In questo scenario che ha registrato una certa confusione, come farmacisti ospedalieri abbiamo un ruolo preciso”, ha poi precisato Sule, “lavorare sull’education awareness e sulle evidenze basate su prove di efficacia per le terapie di supporto. Come possiamo fare questo? Disciplinando l’evidenza clinica: aiutiamo tutti e in modo unitario a sconfiggere il gossip sulla pandemia e concentriamoci solo sulle evidenze reali. Lo spirito del tempo deve spingerci a questa responsabilita’, e’ la missione di EAHP”.

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Da Dire.it

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