Smart working e didattica a distanza. Negli USA tante famiglie si mettono in viaggio
L’arrivo del Coronavirus ha cambiato ogni cosa, dalle semplici abitudini quotidiane al nostro modo di viaggiare. Ci siamo adattati, non con poca fatica, a tutta una serie di disposizioni messe in atto dalle aziende e dai Paesi per la nostra salvaguardia.
Certo, nei primi tempi nessuno si aspettava che alcune di queste si sarebbero trasformate in veri e propri vantaggi, e invece eccoci qua, a raccontare e a leggere storie di persone che proprio da questo cambiamento hanno ricavato un’opportunità.
Pensiamo per un momento allo smart working, e a quella possibilità di lavorare da casa che migliaia di persone si sono viste, inaspettatamente ricevere. Lavorare da remoto era una cosa che, fino a poco tempo fa, era limitata al mondo dei freelance e dei nomadi digitali.
Così tantissimi lavoratori, con l’avvio della fase 3 e la conseguente possibilità di potersi spostare, anche se in maniera limitata, hanno approfittato di questa condizione scegliendo di andare a lavorare in altre città.
In Italia, ad esempio, quest’estate abbiamo assistito a un vero e proprio pellegrinaggio verso il sud del nostro Paese; tantissimi sono stati i professionisti che si sono messi in viaggio per raggiungere le città meridionali e trasformarle nella loro sede di lavoro. La tendenza è oggi così radicata che in Italia si è iniziato a parlare di south working.
In Usa, invece, il fenomeno si è esteso alle famiglie. I professionisti in smart working hanno deciso di partire con i loro bambini, complice la didattica a distanza.
Così, molte famiglie americane hanno scelto di abbandonare, momentaneamente, il loro tetto per raggiungere destinazioni da sogno e lavorare in un bar, mentre i più piccoli hanno potuto accedere alle loro lezioni seduti in un chiosco al mare. Tutto quello di cui hanno avuto bisogno, del resto, era una connessione internet affidabile.
Per molti, vivere in questo modo, è un vero sogno che si avvera. Certo, le famiglie dovranno ridefinire i programmi ora che le scuole riapriranno con l’arrivo dell’autunno, ma chissà che in futuro vengano reimpostati nuovi modi di lavorare e di fare didattica senza vincoli così che tutti possano scegliere di vivere in libertà.