South working: perché il lavoro agile ridefinisce i flussi del lavoro e del turismo

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Avete mai sentito parlare di south working? Probabilmente nomadi digitali e freelance hanno già provato sulla loro pelle l’esperienza di lavorare nei luoghi più belli del nostro Paese, immersi nella natura o con vista mare.

Cosa che invece, solo di recente, hanno provato tantissimi altri lavoratori. Con la pandemia in atto, e il conseguente stato di emergenza in cui ci troviamo, sono molte le aziende che hanno scelto di attivare lo smart working, ovvero la modalità di lavoro da remoto.

Così, con bagaglio in una mano, e valigia dall’altra, negli scorsi mesi abbiamo assistito a una sorta di pellegrinaggio verso il sud Italia. Sono stati moltissimi i lavoratori in fuga dalle città del nord subito dopo la riapertura delle regioni con l’avvio della fase 3.

Il motivo principale? Riabbracciare la famiglia e gli amici, eppure non tutti, dopo averlo fatto, sono tornati. Sarà stata quell’aria di casa, o il sole e il mare che contraddistinguono molte delle meravigliose città meridionali, fatto sta che tantissime persone hanno scelto di restare proprio lì, e continuare a lavorare in smart working.

Non ci è voluto poi molto affinché venisse coniato il termine south working, del resto quella che sembrava solo una tendenza estiva sta ridefinendo i flussi di lavoro e del turismo. Lo dimostra il fatto che molte realtà si stanno muovendo proprio in questo senso, per favorire il lavoro da remoto nelle città del sud Italia.

Volete un esempio? Ryanair, la compagnia aerea low cost in Europa, ha annunciato nei scorsi giorni un forte incremento dei voli tra Milano Malpensa e Bari, questo a seguito della crescente domanda da parte dei consumatori italiani.

E ancora, la città di Brindisi ha da poco lanciato il progetto Sea Working, con l’obiettivo di dare un posto sicuro e suggestivo a tutti i lavoratori in smart working che sono alla ricerca di un luogo dove dare sfogo a produttività e creatività. Lavorando da remoto in questi luoghi, non si rinuncia più a niente.

Ma quanto il lavoro smart sta davvero cambiando il nostro modo di vivere, lo dimostra la ricerca di casa. Da un’analisi condotta da Casa.it, la ricerca di abitazioni nel sud Italia è cresciuta di tre cifre rispetto allo scorso anno. Sul podio troviamo la Puglia, seguita poi dalla Calabria e dalla Sicilia.

Qualcuno definisce il south working una sorta di rivincita del meridione, quello che è certo è che il lavoro agile, aperto ora a molti, sta ribaltando le classifiche delle città preferite dove vivere e, in futuro, non escludiamo che possa determinare molto altro.

da Si Viaggia

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