Spento il focolaio di Covid19, l’ospedale di Budrio riparte
- Andrea Sangermano
- 20/05/2020
- Emilia Romagna, Sanità
- a.sangermano@agenziadire.com
Al via la ricerca di casi tra i cittadini Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
ROMA – Il focolaio di covid-19 all’ospedale di Budrio è stato “spento”. Lo sostiene l’Ausl di Bologna, spiegando che già da domani, giovedì 21 maggio, riaprirà il reparto di Medicina dove a inizio mese si era sviluppato il contagio. Ad oggi sono stati eseguiti 300 tamponi, da cui sono emersi 54 casi positivi: 28 pazienti, 18 operatori, cinque visitatori, due familiari di operatori e un contatto extra-familiare di un paziente positivo.
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Per quanto riguarda invece i cittadini di Budrio, spiega l’Ausl, “sono in corso le indagini epidemiologiche da parte dei medici sentinella su pazienti sintomatici con sospetto covid-19”. Dalla prossima settimana l’unità mobile del Dipartimento di sanità pubblica effettuerà a Budrio test sierologici agli operatori della Polizia municipale e ai cittadini segnalati dai medici sentinella. In caso di positività, verranno effettuati i tamponi.
Sull’ospedale, intanto, si sono “concluse le rivalutazioni dei percorsi e delle modalità di accesso all’ospedale e sono in via di completamento le operazioni di sanificazione”. Di conseguenza, rende noto l’Ausl, “la ripresa completa delle attività di ricovero avverrà con gradualità e sarà accompagnata da una rinnovata organizzazione degli accessi e degli spazi” della struttura. Dalla prossima settimana, riprenderanno anche i ricoveri in Lungodegenza e saranno raddoppiati i check point di accesso in ospedale: oltre a quello già presente all’ingresso principale, un secondo sarà riservato agli operatori.
All’ospedale di Budrio, spiega ancora l’Ausl di Bologna, “saranno riviste le modalità di visita a parenti e amici ricoverati in ospedale, possibili secondo precise norme che rispondono al necessario criterio di de-affollamento, salvaguardando al contempo i criteri universali di umanizzazione delle cure”. Per quanto riguarda l’organizzazione interna degli spazi, poi, “è stata rafforzata la separazione tra le aree Covid free e quelle dedicate a pazienti in attesa di conferma di positività”. In particolare, il piano 1 sarà riservato a Medicina e Lungodegenza, mentre il piano 2 sarà dedicato alle persone con sospetto coronavirus.
Rafforzata anche la separazione dei percorsi interni al Pronto soccorso e alla Radiologia, con “intensificazione delle procedure di sanificazione che saranno effettuate immediatamente dopo il passaggio di un paziente covid o sospetto”. E ancora, è in via di “predisposizione la segnaletica interna all’ospedale, per rendere ancora più chiari ed evidenti i percorsi all’interno della struttura”. Infine, partirà una campagna di comunicazione che “interesserà tutte le strutture sanitarie dell’area metropolitana, per rammentare e promuovere i comportamenti di prevenzione, distanziamento e protezione individuale, indispensabili per accedere a ospedali e luoghi di assistenza e cura”.
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