Stati generali Aree Protette, istituire uno strumento di coordinamento centrale

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Tempo di Lettura: 2 minutiStati generali Aree Protette, istituire uno strumento di coordinamento centraleROMA (ITALPRESS) – Prima giornata degli Stati Generali delle Aree Protette in Italia oggi a Roma. A dieci anni dall’ultima convocazione, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, insieme con Federparchi, chiama a raccolta tutti gli attori del sistema nazionale delle Aree protette. L’evento ha visto nella prima giornata gli interventi di molteplici personalità del […]

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Stati generali Aree Protette, istituire uno strumento di coordinamento centrale

ROMA (ITALPRESS) – Prima giornata degli Stati Generali delle Aree Protette in Italia oggi a Roma. A dieci anni dall’ultima convocazione, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, insieme con Federparchi, chiama a raccolta tutti gli attori del sistema nazionale delle Aree protette. L’evento ha visto nella prima giornata gli interventi di molteplici personalità del mondo politico e istituzionale.
Domani si concluderanno i lavori con l’intervento, alle ore 15, del Ministro Gilberto Pichetto.
Il Sottosegretario al MASE Claudio Barbaro, nel suo intervento di oggi, ha sottolineato l’importanza di uno strumento di coordinamento delle politiche e delle attività delle aree protette. La predisposizione competerebbe al MASE attraverso tavoli tecnici con le altre amministrazioni centrali e le regioni. Questo allo scopo di mettere in rete i parchi in Italia e in campo una strategia unitaria, sistemica, lungimirante e di programma.
“Le Aree protette hanno svolto finora un lavoro eccelso ma, allo scopo di superare questo mondo così atomizzato e parcellizzato, serve un organismo di regia e fare rete verso obiettivi condivisi. Fondamentale uno strumento di coordinamento delle politiche e delle attività per le aree protette”. Questo quanto emerso nel corso della prima giornata degli Stati Generali delle Aree protette che – grazie alla partecipazione di Istituzioni nazionali e locali, organizzazioni ambientaliste, Enti parco, mondo della ricerca, dell’università, della cultura e del turismo, rappresentanti politici di tutti gli schieramenti il cui apporto è stato importante nella ricerca soluzioni e strade condivise, mondo produttivo, Enti locali – ha rappresentato un’occasione concreta di confronto allo scopo di emendare la legge 394 del 1991 “che ha ben svolto il suo compito ma che è da aggiornare”, ha concluso Barbaro.
Intervenuti tra gli altri, Nello Musumeci Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Daniela Santanchè Ministro del Turismo, il Sottosegretario per le Politiche agricole, alimentari e forestali Patrizio La Pietra e, come ‘padroni di casà, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e Sabrina Alfonsi Assessore Agricoltura, Ambiente, Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale.
L’Italia rappresenta territorialmente una percentuale fra lo 0,2 e lo 0,5 % del pianeta, ma è uno dei Paesi con maggior varietà di specie viventi ed è coperta, stando agli ultimi dati EUAP, per circa il 22% da aree protette. Ventiquattro sono i Parchi nazionali sul territorio nazionale, 30 le Aree Marine Protette (più il il Santuario Pelagos e 2 Parchi Sommersi), 149 Riserve naturali statali, 149 Parchi regionali, 450 Riserve regionali, 5 Parchi geominerari, cui vanno aggiunte altre aree protette nazionali e regionali, i siti Natura 2000, i siti Ramsar, le riserve MAB UNESCO, le zone ZSC. Le aree protette di tutto il mondo ospitano ogni anno 8 miliardi di visite, ed in Italia abbiamo sfiorato i 100 milioni di presenze, senza considerare che, direttamente o indirettamente, circa 2 milioni di italiani sono impiegati in attività che coinvolgono o si esercitano nelle aree protette.
-foto Ufficio stampa del Sottosegretario di Stato Claudio Barbaro –
(ITALPRESS).

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