Strage di Capaci, a Palermo la marcia degli studenti contro la mafia

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Tempo di Lettura: 2 minutiPALERMO (ITALPRESS) – Decine di istituti scolastici di Palermo e provincia si sono radunati davanti al Palazzo di Giustizia per una marcia contro la mafia in ricordo del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, degli agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani assassinati nella strage di Capaci. “Abbiamo pensato di organizzare questa marcia […]

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PALERMO (ITALPRESS) – Decine di istituti scolastici di Palermo e provincia si sono radunati davanti al Palazzo di Giustizia per una marcia contro la mafia in ricordo del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, degli agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani assassinati nella strage di Capaci.
“Abbiamo pensato di organizzare questa marcia che collega simbolicamente il Tribunale con la Questura nel ricordo dei martiri del 23 Maggio. La nostra presenza qui è il segno del protagonismo della scuola per diffondere la cultura antimafia. La mafia va uccisa con la cultura, e quindi va sconfitta con la scuola”, ha sottolineato Giusto Catania, dirigente scolastico dell’Istituto Giuliana Saladino, scuola capofila Rete cultura antimafia, tra i promotori dell’iniziativa che vede l’adesione di 87 istituti scolastici tra medie ed elementari.
“Schifo la mafia” e “Viva la giustizia”, hanno urlato a gran voce centinaia di ragazzi per le vie del centro storico, tra via Volturno, Via Ruggiero Settimo, Via Maqueda, Corso Vittorio Emanuele fino a raggiungere la Questura, dove un funzionario ha rivolto i suoi saluti a nome del questore Leopoldo Laricchia.
“E’ necessario fare memoria sempre, quotidianamente e questa è la funzione della scuola che nella sua azione didattica e padegoca riesce a fare memoria – ha aggiunto Catania -. Questi ragazzi e questi bambini trentuno anni fa neanche erano nati, eppure sentono il bisogno di essere presenti e manifestare il proprio impegno. E questo non solo oggi, ma trecentosessantacinque giorni l’anno”.
Organizzata dalla Rete per la promozione della cultura antimafia, la marcia si è conclusa in Piazza Sett’Angeli, davanti al Convitto Nazionale Giovanni Falcone. Qui Tina Montinaro, vedova dell’agente Antonio Montinaro, e in prima fila durante tutto il corteo, ha voluto infine ringraziare i ragazzi, per avere reso omaggio non solo ai magistrati, ma anche ai componenti della scorta, sottolineando ancora una volta come la memoria sia riscatto, un antidoto all’indifferenza. “Dobbiamo dire grazie a loro perchè hanno dato la possibilità a questa città, e all’Italia, di camminare a testa alta – ha dichiarato – Come già ribadito però, dovete essere voi giovani a perseguire la strada antimafia. Per farlo dovete essere dei bravi bambini, quindi dei bravi cittadini. Avervi qui è per me un regalo. Grazie”.
foto xm3 Italpress
(ITALPRESS).

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