Su Nature un contributo scientifico su IA e linguaggio umano. Tra gli autori Andrea Moro di IUSS Pavia
Tempo di Lettura: < 1 minutoMILANO (ITALPRESS) – E’ stato pubblicato oggi su Nature un contributo che va al cuore della questione dell’intelligenza artificiale: il suo rapporto col linguaggio umano. Lo studio, condotto da Johan J. Bolhuis, Stephen Crain, Sandiway Fong e Andrea Moro. Gli autori, tra cui figura come ultimo nome Andrea Moro, rinomato neurolinguista e professore ordinario di […]
MILANO (ITALPRESS) – E’ stato pubblicato oggi su Nature un contributo che va al cuore della questione dell’intelligenza artificiale: il suo rapporto col linguaggio umano. Lo studio, condotto da Johan J. Bolhuis, Stephen Crain, Sandiway Fong e Andrea Moro. Gli autori, tra cui figura come ultimo nome Andrea Moro, rinomato neurolinguista e professore ordinario di Linguistica Generale presso la Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, hanno ribadito che l’intelligenza artificiale non è in grado di cogliere l’essenza del linguaggio umano ma, semmai, di simularne alcuni aspetti. Due gli argomenti principali: il fatto che i bambini riescano ad acquisire il linguaggio sulla base di dati minimi rispetto a quelli necessari a una macchina e il fatto che per le macchine non valga la distinzione tra lingue possibili e lingue impossibili che invece negli ultimi anni si è dimostrata la vera scoperta sui fondamenti biologici del linguaggio. Per le macchine non esistono lingue impossibili; per gli esseri umani sì con ricadute enormi su temi come evoluzione e tecnologie applicate al cervello.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).