Tg Politico Parlamentare, edizione del 2 aprile 2020

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CORONAVIRUS, VON DER LEYEN CHIEDE SCUSA ALL’ITALIA

Ursula von der Leyen chiede scusa all’Italia. La presidente della Commissione europea ammette che l’Italia è il Paese più duramente colpito dal coronavirus e che ora l’Europa si sta mobilitando per aiutarla come invece non era stato fatto ad inizio emergenza. Intanto la Commissione europea lancia ufficialmente il suo primo strumento anti-crisi. Si tratta di Sure, un fondo europeo contro la disoccupazione da 25 miliardi. “Il vento in Europa sta cambiando”, e’ il commento del premier Giuseppe Conte che tuttavia chiede siano messi in campo anche strumenti straordinari per finanziare le misure necessarie.

SANITA’ ALLO STATO, RIVEDERE IL FEDERALISMO?

La gestione della sanità ai tempi del Coronavirus riaccende il dibattito sul rapporto tra lo Stato centrale e le regioni: a finire sul banco degli imputati il sistema regionale lombardo. Il vice segretario del Pd, Andrea Orlando, propone di far tornare in capo a Roma alcune competenze come la Sanità mentre Maria Elena Boschi chiede la clausola di supremazia. I sindaci di Milano e Bergamo, Beppe Sala e Giorgio Gori criticano la gestione dell’emergenza del governatore Attilio Fontana. A difesa del fortino lombardo si schiera Matteo Salvini che attacca: “La Lombardia ha fatto da sola, se aspettavamo lo Stato campa cavallo”, dice in un video su Facebook.

ALLARME CASE DI RIPOSO E BADANTI

Case di riposo e badanti. Gli anziani sono a rischio contagio. La denuncia è del sindacato pensionati della Cgil, con il segretario Ivan Pedretti che sottolinea come “servisse maggiore attenzione nelle case di riposo, oggi interessate da una situazione disastrosa”. Altro nodo da risolvere quello delle badanti. Alcune se ne sono andate, altre che lavorano in nero hanno paura. La conseguenza e’ che tanti anziani restano senza assistenza. Pedretti propone quindi di facilitare la regolarizzazione delle badanti, consentendo a loro di lavorare e agli anziani di essere accuditi.

LE LACRIME DI CONTE PER LE VITTIME

La voce spezzata, gli occhi rossi e il mento tremante. L’immagine del premier Giuseppe Conte in lacrime sara’ tra quelle che si ricorderanno di questa emergenza. Ieri sera nel corso di una intervista a La Nove il premier non è riuscito a trattenersi quando ha rievocato i momenti più duri. “È stato quando ho dovuto confrontarmi con i primi decessi. Abbiamo toccato con mano una ferita che si sarebbe aperta sempre più”, ha detto lasciando trasparire la commozione.

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