Tg Politico Parlamentare, edizione del 5 giugno 2020

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ZINGARETTI E CENTRODESTRA, CONTE SOTTO ATTACCO

Nicola Zingaretti torna a chiedere al governo di accedere ai fondi del Mes per puntare ad avere uno dei sistemi sanitari più forti in Europa. Il premier invece non è dello stesso avviso e lavora per avere un anticipo delle risorse garantite dal Recovery fund. I fronti aperti sono tanti e i soldi sembrano non bastare mai: c’è da finanziare la cassa integrazione, aiutare le imprese e i comuni. Giuseppe Conte conta anche sulla possibilità di usare il Sure e la Bei, gli altri strumenti europei a disposizione: il primo per il lavoro, il secondo per gli investimenti. Salvini e Meloni però non credono alla promessa del dialogo e lanciano attacchi, mentre Berlusconi lascia una porta aperta ma chiede condivisione nelle scelte.

DL RILANCIO, E’ GIA’ SCONTRO IN MAGGIORANZA

Ottomila emendamenti al decreto rilancio. I partiti alla Camera fanno segnare un nuovo record. Una mole di proposte di modifica che resteranno però solo sulla carta, infatti già stasera cominceranno i tavoli con i relatori per decidere con i gruppi gli emendamenti segnalati da tenere in vita, per consentire alla commissione di esaminare il testo. Intanto è già scontro su uno dei temi principali del provvedimento: le risorse al settore auto. Pd e Leu hanno preparato una misura che garantisce un incentivo fino a 4 mila euro sulla rottamazione. Il Movimento 5 stelle si oppone perchè non vuole finanziare i veicoli a benzina o gasolio.

GIUSTIZIA, IL VICE PRESIDENTE CSM: VA FATTA LA RIFORMA

Una sollecitazione sulla riforma del Csm arriva dallo stesso vicepresidente. David Ermini chiede al ministro Bonafede di “andare avanti con una progetto ancora piu’ duro” di quello a cui sta lavorando il Governo. “E’ necessario interrompere il rapporto malato tra le correnti dell’Anm e il Consiglio superiore della magistratura”, osserva Ermini alla luce dello scandalo esploso con il caso Palamara.

IL LOCKDOWN DEGLI ITALIANI IN CASA

Più tempo per sonno, cibo, lavori domestici e cura dei bambini. Il lockdown fotografato dall’Istat è una sorta di tempo sospeso in cui circa 8 milioni e mezzo di italiani (meno di due su dieci) sono stati impegnati nel lavoro da casa. Il rapporto spiega che un terzo dei cittadini si e’ svegliato piu’ tardi e tra le attivita’ casalinghe la preparazione dei pasti ha coinvolto il 63,6% dei cittadini, soprattutto donne. E poi tanto tempo dedicato alla manutenzione della casa, ai giochi di societa’ e ad attivita’ artistiche come la pittura, il canto, la scrittura.

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