Tg Sanità, edizione dell’8 giugno 2020
- Carlotta Di Santo
- 08/06/2020
- TG-Sanità
- c.disanto@agenziadire.com
CORONAVIRUS. SPERANZA: POTEVAMO ESSERE TRAVOLTI, MA PAESE HA RETTO
“Il Paese c’è stato: potevamo essere travolti, ma le istituzioni di questo Paese hanno retto”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Bologna la scorsa settimana per inaugurare la nuova area critica dell’ospedale Maggiore, con 34 posti di terapia intensiva. “Ci sarà il tempo di discutere di tutto, di apprendere dagli errori- ha proseguito Speranza- Ma le istituzioni nel loro complesso hanno retto e il nostro Servizio sanitario nazionale alla prova più difficile della sua storia ha dimostrato di avere dentro di sé risorse straordinarie”. Il ministro ha poi fatto sapere che l’Italia è “pronta per il più grande investimento sul Servizio sanitario nazionale. C’è un tema di risorse e uno di riforme, servirà anche una discussione nel nostro Paese- ha concluso- per capire come costruire un nuovo Sistema sanitario nazionale con più risorse”.
CORONAVIRUS. LOPALCO: IN ITALIA SPERIMENTAZIONI PLASMA NECESSARIE, BENE BANCA
“Possiamo affermare che le attuali sperimentazioni di plasma in Italia non solo sono utili ma anche necessarie nel panorama internazionale per aggiungere nuove evidenze”. Lo ha detto Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene e Medicina preventiva all’Università di Pisa, in audizione in Commissione Affari sociali della Camera sulla sperimentazione in atto per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19 con il plasma. “Raccogliere il plasma di iperimmuni in questo momento ha un senso- ha aggiunto Lopalco- perché iniziano a scarseggiare i pazienti-donatori”. Secondo gli esperti ascoltati in audizione insieme all’epidemiologo, dunque, per prepararsi ad una eventuale seconda ondata del virus è necessario “ora investire per creare una banca del plasma da iperimmuni”.
CORONAVIRUS. ASST PAPA GIOVANNI XXIII: IN PAZIENTI RIMANE INVALIDITÀ A VARI LIVELLI
“Ci sono dei ragazzi di 35/40 anni che mi dicono di non respirare ancora bene e di avere delle difficoltà. In parecchi di questi pazienti rimane un’invalidità a vari livelli, alcuni mi dicono che mentre prima avevano una resistenza molto maggiore, adesso dopo due chilometri in bicicletta si devono fermare”. Lo ha fatto sapere Anna Falanga, direttrice dell’Unità di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in audizione in Commissione Affari sociali della Camera sulla sperimentazione in atto per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19 con il plasma e sulle altre sperimentazioni in corso. “I pazienti che all’inizio riempivano le nostre terapie intensive adesso fortunatamente non ci sono più- ha raccontato Falanga- ma adesso abbiamo quest’altra tipologia di pazienti, cioè di persone che sono state affette ma che non recuperano così facilmente, avendo una serie di sequele inaspettate a livello di neuropatie periferiche, a livello neurologico e spesso a livello respiratorio”.
CORONAVIRUS. DERMATOLOGO: NESSUN SEGNO SU PELLE SPECIFICO DELL’INFEZIONE
“Il Coronavirus può manifestarsi con segni sulla pelle. Allo stato attuale non si evidenzia però un tipo di manifestazioni cutanee che si possa considerare come specifico dell’infezione Covid-19”. A farlo sapere è Fabrizio Fantini, direttore della U.O.C. Dermatologia dell’ospedale di Lecco e membro dell’ADOI (Associazione Dermatologi-Venereologi Ospedalieri Italiani), intervistato dall’agenzia Dire in merito ad una ricerca sul rapporto tra dermatologia e Covid-19 condotta su oltre 300 pazienti dagli specialisti di Lecco durante i mesi di emergenza epidemica. In generale, segni cutanei possono “accompagnare la sintomatologia generale o presentarsi come unica manifestazione dell’infezione da Coronavirus- ha proseguito Fantini- possono essere precoci nel corso dell’infezione o insorgere tardivamente, possono essere transitori (della durata di 2-3 giorni) o avere un decorso prolungato, della durata di settimane”.
SCLEROSI MULTIPLA. FISM: ENORMI PROGRESSI IN RICERCA, MA LA CAUSA È ANCORA IGNOTA
“Negli ultimi sette anni sono stati fatti enormi progressi nell’ambito della ricerca sulla sclerosi multipla, che si sono tradotti in risultati concreti e in numerose terapie”. Così all’agenzia Dire Marco Salvetti, direttore del Centro di Neurologia e terapie sperimentali dell’Università Sapienza di Roma e membro del Comitato scientifico della FISM (Fondazione dell’Associazione italiana Sclerosi Multipla). “Ma rimangono ancora due problemi aperti: il primo è quello di individuare la causa della malattia- ha proseguito Salvetti- perché abbiamo tutta una serie di terapie che riescono ad avere sulla sclerosi multipla un buono o discreto controllo, ma se poi quella terapia la si smette ovviamente la malattia riprende”. Il secondo problema resta quindi quello di dare risposte alle persone che hanno “una malattia in fase avanzata o progressiva- ha spiegato ancora il neurologo- perché le terapie a disposizione sono tutte fondamentalmente preventive e noi dobbiamo darle prima che insorga la disabilità o un danno neurologico irreversibile”.
PROFESSIONI SANITARIE. IN AUTUNNO ARRIVA IL CODICE ETICO DEL MAXI-ORDINE
“Il nostro è un ‘maxi-ordine’ che raggruppa al suo interno 19 diverse professioni sanitarie. Per favorire l’integrazione abbiamo pensato che potesse essere utile lavorare a un unico codice etico. C’è già una prima bozza e contiamo di avere il testo per la consultazione pubblica pronto entro l’autunno”. Così Alessandro Beux, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie, interpellato sul tema dall’agenzia Dire. “Le professioni sanitarie, a prescindere da ciò che le caratterizza nello specifico professionale- ha aggiunto Beux- hanno una comune base valoriale, per cui il codice etico è un terreno neutro, alto e ampio, all’interno del quale tutte hanno partecipato alla pari, l’una a fianco all’altra”.
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