Traffico di abbigliamento contraffatto, smantellata organizzazione a Napoli

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La fitta rete distributiva sia fisica che on-line era dislocata in maniera capillare nelle province di Napoli, Bologna, Caserta, Salerno e Roma Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

NAPOLI – La guardia di finanza di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di 10 soggetti, 9 italiani e uno straniero, ritenuti gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e commercializzazione di prodotti contraffatti, frode nell’esercizio del commercio, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e ricettazione.
Quattro persone sono agli arresti domiciliari, per 2 e’ scattato il divieto di dimora in Campania e per 4 l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra i destinatari del provvedimento anche alcuni commercianti al dettaglio che dopo essersi riforniti di abbigliamento contraffatto dai promotori dell’organizzazione lo univano ad altri articoli regolari proponendolo per la vendita.

Le attivita’ di indagine, coordinate dalla Dda della locale Procura della Repubblica, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di reita’ nei confronti di un’articolata organizzazione criminale, strutturata secondo una definizione di ruoli e incarichi puntualmente determinati, in grado di contare su canali di approvvigionamento anche stranieri – Turchia e Cina – e su una fitta rete distributiva sia fisica che on-line, dislocata in maniera capillare nelle province di Napoli, Bologna, Caserta, Salerno e Roma.
I prodotti, identici agli originali, venivano commercializzati, unendoli ad articoli genuini, sia in negozi e outlet multi brand che online, truffando i consumatori sia in Italia che all’estero. Per l’approvvigionamento della merce dall’estero l’organizzazione poteva disporre di un proprio diretto referente, con precedenti specifici, stabilmente domiciliato a Istanbul, da dove curava i rapporti con i fornitori di quel Paese, oramai divenuto punto di riferimento internazionale per il rifornimento di capi contraffatti.
Per il commercio via internet, invece, poteva contare su una sede operativa a Nocera Inferiore dove disponeva di uffici attrezzati con strumenti informatici, un vero e proprio call center per i contatti telefonici con i clienti e un annesso deposito e show-room, da dove veniva gestito il traffico di abbigliamento e accessori contraffatti, venduti in Italia e all’estero attraverso un apposito sito internet, sfruttando anche piattaforme di vendita di prodotti on-line. Sono state monitorate vendite a clienti oltre che in Italia, anche in Germania, Slovenia, Francia, Grecia e Danimarca.

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