Traffico illecito di rifiuti, 5 arresti nell’inchiesta su mega discarica di Lentini

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Gli investigatori, hanno rivelato lanche e "pressioni" esercitate da esponenti del clan mafioso Nardo per ottenere l'affidamento di un chiosco-bar all'interno dello stadio Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

PALERMO – Associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione continuata, rivelazione di segreto d’ufficio e concorso esterno in associazione mafiosa. Questi i reati di cui dovranno rispondere nove indagati dalla procura di Catania che ha chiesto e ottenuto dal gip cinque arresti, di cui due in carcere e tre ai domiciliari, e quattro misure cumulative di obbligo di firma e di dimora.

Il blitz e’ stato portato a termine dai finanziari del Comando provinciale di Catania, in collaborazione con il Servizio centrale investigazione criminalita’ organizzata (Scico) e con il supporto del Gruppo aeronavale di Messina delle fiamme gialle. L’indagine riguarda “l’illecita conduzione” della discarica di Lentini, in provincia di Siracusa, la piu’ estesa della Sicilia, gestita dalla societa’ commerciale ‘Sicula Trasporti’. Gli investigatori, inoltre, hanno rivelato le “pressioni” che sarebbero state esercitate da esponenti del clan mafioso Nardo finalizzate a ottenere l’affidamento di un chiosco-bar all’interno dello stadio in cui gioca la Sicula Leonzio, che attualmente milita in serie C. Decisi anche sequestri preventivi a carico del Gruppo Leonardi per complessivi 116 milioni di euro.

Il principale indagato nell’inchiesta e’ Antonino Leonardi, noto come Antonello, di 57 anni, amministratore di fatto della Socula Trasporti Srl e della Gesac Srl, oltre che amministratore di diritto della Sicula Compost Srl, che e’ finito in carcere. Ai domiciliari Salvatore Leonardi, fratello di Antonino, di 47 anni, socio della Sicula Trasporti Srl e della Gesac Srl. Obbligo di firma e di dimora Francesco Nicotra, di 36 anni, responsabile dell’impianto di compostaggio di Grotte San Giorgio, a Catania, da dove provenivano una parte dei rifiuti poi conferiti illecitamente in discarica, e Francesco Zappala’, di 52 anni, responsabile dell’impianto di trattamento meccanico-biologico da cui nascevano i rifiuti conferiti poi in discarica.

I quattro, secondo gli investigatori, avevano messo in piedi una “associazione a delinquere finalizzata alla commissione reiterata di attivita’ organizzate per il traffico illecito di rifiuti e di frode in pubbliche forniture”. Tra le accuse anche quella di una “pervasiva pratica corruttiva” come “strumento utile a eludere i controlli e a ottenere dalle pubbliche amministrazioni competenti provvedimenti amministrativi favorevoli”.

Obbligo di firma e di dimora anche per i fratelli Francesco e Nicola Guercio, di 49 e 59 anni, amministratori della Edile Sud Srl. Ai domiciliari due impiegati pubblici: Vincenzo Liuzzo, 57enne dirigente della sede siracusana di Arpa Sicilia, addetto ai controlli ambientali, e Salvatore Pecora, 63 anni, istruttore tecnico presso il Libero consorzio comunale di Siracusa, addetto al controllo sulla gestione dei rifiuti. In carcere, infine, Filadelfio Amarindo, 68 anni, dipendente della Sicula Trasporti Srl, accusato di concorso in associazione mafiosa.

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