Trapianto record su una bimba di un anno e mezzo malata di leucemia e positiva al coronavirus
Una leucemia mieloide e in più positiva al coronavirus: non era facile il quadro di una piccola di soli 17 mesi. Nonostante ciò, è andato a buon fine un particolare tipo di trapianto di cellule staminali. Una delicatissima operazione salva-vita che non ha precedenti nel nostro paese.
Tutto è accaduto all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Qui i medici sono intervenuti qualche settimana fa sulla bambina per effettuare un trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche, donate dal padre.
Primo bambino al mondo guarito da leucemia grazie all’immunoterapia ‘protetta’
La diagnosi di leucemia arrivò a dicembre scorso e, all’inizio, la bambina fu sottoposta ad alcuni cicli di chemioterapia. Poi l’inaspettata pandemia ha reso le cose molto più complicate, tanto che anche la piccola paziente si è infettata e le cure hanno subito una gravissima battuta d’arresto.
Un’attesa che rischiava per lei di essere letale: “Non avevamo scelta, perciò abbiamo preso il coraggio a quattro mani e abbiamo deciso di andare avanti”, dice nel comunicato Veronica Tintori, responsabile della sezione trapianti ematopoietici del Centro di Eccellenza di oncologia ed ematologia.
Ma lo scorso agosto, gli oncoematologi hanno deciso di procedere con il trapianto, indispensabile per salvare la vita della bambina.
“Non è stata una scelta facile perché in letteratura non erano riportati casi di questo tipo”, si legge in un post su Facebook.
Una paziente molto piccola, affetta da una grave forma di leucemia, e positiva da mesi al Coronavirus. Lo scorso agosto,…
Pubblicato da Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer su Venerdì 18 settembre 2020
Ora, a un mese di distanza dall’intervento, che si è avuto lo scorso 19 agosto, la bambina segna un recupero molto rapido ed è anche potuta tornare a casa, anche negativizzata. La piccola dovrà da adesso seguire un articolato percorso di cure e controlli volti a monitorare l’andamento della patologia e soltanto nei prossimi mesi i medici potranno dire se il peggio è passato.
Infine, hanno sottolineato dall’ospedale, “il buon esito della procedura ha offerto un importante spiraglio di speranza per tutti i bambini che, in futuro, dovessero trovarsi nella sua stessa condizione”.
Fonte: Ospedale Meyer
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