Trump sta assumendo idrossiclorochina per prevenire il coronavirus (ma gli effetti collaterali possono essere gravi)

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Trump sta assumendo idrossiclorochina come prevenzione per evitare il contagio da coronavirus. Da tempo il presidente americano ne osanna gli effetti benefici contro i sintomi del Covid-19 e adesso ha confermato che la sta assumendo da circa due settimane. Ma tale sostanza potrebbe avere effetti collaterali potenzialmente gravi, anche sul cuore.

Parlando alla Casa Bianca Trump ha detto:

“Sto prendendo l’idrossiclorochina. Proprio adesso si. Ho iniziato a prenderla un paio di settimane fa” ha spiegato aggiungendo che “si dicono cose positive”.

Trump non ha rivelato che cosa lo abbia spinto ad assumere il farmaco. La sua ammissione ha suscitato un’ondata di critiche immediate a partire da quella del presidente della Camera Nancy Pelosi secondo cui il presidente “patologicamente obeso” sta mettendo a rischio la sua salute.

A seguito dell’ammissione da parte di Trump, infatti, Pelosi ha detto alla CNN che

“preferirei che non prendesse qualcosa che non è stato approvato dagli scienziati, specialmente alla sua età, e col suo peso”.

“I would rather he not be taking something that has not been approved by the scientists, especially in his age group, and in his, shall we say, weight group: ‘Morbidly obese,’ they say,” says House Speaker Nancy Pelosi on Pres. Trump’s revelation he is taking hydroxychloroquine. pic.twitter.com/0ImjpEjg9q

— Anderson Cooper 360° (@AC360) May 19, 2020

Già durante le scorse settimane ha osannato l’idrossiclorochina considerandola come “cura” del coronavirus ma ancora le opinioni sono discordanti.

Secondo la Food and Drug Administration, il farmaco, solitamente usato per curare la malaria, ha una vasta gamma di effetti collaterali potenzialmente letali e non è stato considerato un efficace trattamento contro il Covid-19. Per la FDA, l’idrossiclorochina può aumentare significativamente il rischio di morte in particolare nelle persone con problemi cardiaci e ha messo in guardia sull’uso.

Ad oggi sono in corso numerosi studi sull’efficacia e sulla sua capacità di proteggere dalla malattia, ma finora non ci sono prove chiare in merito.

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Uno studio su 150 pazienti pubblicato sulla rivista medica peer-reviewed BMJ questo mese ha scoperto che il farmaco non ha migliorato significativamente le condizioni di pazienti con coronavirus, ma ha indotto effetti collaterali potenzialmente gravi in un terzo di quelli che lo assumevano.

Uno altro studio condotto in Brasile è stato interrotto perché molti dei pazienti avevano sviluppato delle aritmie.

In assenza di prove certe è meglio evitare pericolosi proclami, soprattutto se si è il Presidente degli Stati Uniti.

Fonti di riferimento: FDA, BMJ

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