Ue, Amendola: “Ora ‘Whatever it takes’ lo devono dire i 27 governi”

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Il ministro degli Affari europei replica anche alle Opposizioni: "Siamo di fronte a una fase straordinaria e forse usare le parole giuste e ragionare sulle proposte tecniche sarebbe anche un buon messaggio" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Questa volta “Whatever It Takes”, ‘qualunque scelta a qualunque costo’, lo devono dire i governi dei 27 paesi europei, dando il via libera a un piano per la ripresa che guardi al mercato, all’economia reale, alle imprese e al mondo del lavoro”. Così Enzo Amendola, ministro agli Affari europei, nella videointervista all’agenzia Dire.

Lo spunto è anzitutto il Consiglio europeo in programma giovedì, con in agenda una risposta comune alla pandemia di Covid-19 e alla crisi economica e sociale: “Chiederemo con forza che tra le proposte già avanzate dall’Eurogruppo si dia vita e sia dia mandato al Recovery Fund, un fondo che serve per sostenere l’economia reale, le imprese e il mondo del lavoro” dice Amendola, e sottolinea: “Sappiamo che la crisi è molto grave”. Secondo il ministro, la Commissione Ue ha fatto “scelte importanti”, in contrasto con ciò che fino a poche settimane fa sembrava “scolpito sulla pietra”. “Ha deciso di sosospendere il Patto di stabilità con la General Escape Clause, ha alzato le possibilità per gli aiuti di Stato e ha creato anche il fondo Sure per la disoccupazione in Europa” spiega Amendola. Convinto che giovedì sia necessario, e l’Italia lo chiederà “con forza, di aprire una strada nuova”.

“Si cita Mario Draghi ma questa volta ‘Whatever It Takes’ lo devono dire i governi, facendo scelte che siano ambiziose, come il Recovery Fund” sottolinea Amendola. “Se si partirà con questa nuova strada la Commissione avrà un ruolo molto importante; i Ventisette devono dimostrare allora di sostenerla e di essere pronti a fare ‘qualsiasi scelta a qualunque costo’ dinanzi ai mercati e all’economia reale di un mercato europeo che è integrato e interconnesso”.

“DIFENDE L’ITALIA SOLO CHI RAGIONA SULLE PROPOSTE”

Lavorare con serietà e senso dell’interesse nazionale ed europeo, usando le parole giuste e ragionando sulle proposte tecniche, nel rispetto dei tanti italiani che stanno facendo sacrifici. Così il ministro degli Affari europei, Enzo Amendola, replica così alle accuse arrivate ala Governo da Lega e Fratelli d’Italia.

“Per disciplina, dato che la fase è molto complicata, mi attengo all’invito del presidente Sergio Mattarella” la premessa di Amendola: “Bisogna lavorare con serietà e senso dell’interesse nazionale ed europeo e dunque rifuggo dalle polemiche perché non sono all’altezza della crisi”.

Il ministro, d’altra parte, sottolinea: “Tutti gli strumenti che negozieremo da qui a giovedì e quelli che saranno messi in campo avranno un’analisi nel parlamento italiano”. Secondo Amendola, saranno attivate “protezioni economiche” che i deputati valuteranno e dunque “il Parlamento italiano sarà insieme con il governo di fronte alle scelte da fare”.

Rispetto alla linea delle opposizioni, il ministro sottolinea: “Siamo di fronte a una fase straordinaria e forse usare le parole giuste e ragionare sulle proposte tecniche sarebbe anche un buon messaggio ai tanti italiani che stanno facendo sacrifici in queste ore”.

In primo piano poi le risposte delle istituzioni europee, con la Bce in prima fila, con il monito del rappresentante italiano Fabio Panetta sulla necessità di una risposta comune e e all’altezza. Secondo Amendola, l’istituto di Francoforte ha manifestato “giusta consapevolezza”, anche approvando “programmi importanti”. Il ministro continua: “I 27 Paesi dell’Ue devono dimostrare di marciare uniti per affrontare questa recessione”. Un ultimo passaggio sul Recovery Fund, segno di una nuova strada che va aperta. “Il fondo si alimenterà con titoli di debito perché serve una ingente massa di risorse” dice Amendola: “Questa è la più grande dimostrazione che l’Europa si fa unione dinanzi alla crisi più straordinaria che dobbiamo affrontare”.

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