Ue, c’è l’accordo sul nuovo Patto di Stabilità e Crescita
Tempo di Lettura: < 1 minutoBRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Raggiunto l’accordo politico sulla riforma del Patto di stabilità e crescita. L’intesa è stata ottenuta nel corso della riunione straordinaria in videoconferenza dell’Ecofin.“Nonostante le differenze significative rispetto alla nostra proposta, le nuove regole garantiscono un migliore equilibrio tra stabilità e crescita con incentivi per gli investimenti e le riforme e una […]
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Raggiunto l’accordo politico sulla riforma del Patto di stabilità e crescita. L’intesa è stata ottenuta nel corso della riunione straordinaria in videoconferenza dell’Ecofin.
“Nonostante le differenze significative rispetto alla nostra proposta, le nuove regole garantiscono un migliore equilibrio tra stabilità e crescita con incentivi per gli investimenti e le riforme e una maggiore titolarità. Buone notizie per l’economia europea”, commenta su X il commissario europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni.
“Abbiamo partecipato all’accordo politico per il nuovo patto di stabilità e crescita con lo spirito del compromesso inevitabile in un’Europa che richiede il consenso di 27 Paesi”, spiega il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
“Ci sono alcune cose positive e altre meno. L’Italia ha ottenuto però molto e soprattutto quello che sottoscriviamo è un accordo sostenibile per il nostro Paese volto – aggiunge – da una parte a una realistica e graduale riduzione del debito mentre dall’altra guarda agli investimenti specialmente del Pnrr con spirito costruttivo”. “Ci sono regole più realistiche – dice ancora Giorgetti – di quelle attualmente in vigore. Le nuove regole naturalmente dovranno sottostare alla prova degli eventi dei prossimi anni che diranno se il sistema funziona realmente come ci aspettiamo”.
“Consideriamo positiva – conclude il ministro dell’Economia – il recepimento delle nostre iniziali richieste di estensione automatica del piano connessa agli investimenti del Pnrr, l’aver considerato un fattore rilevante la difesa, lo scomputo della spesa per interessi dal deficit strutturale fino al 2027”.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).