“Un flagello della Terra”: sciami di cavallette travolgono l’ovest degli Stati Uniti dopo le ondate di calore e la siccità

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L’ondata di caldo anomalo che si sta abbattendo in questi giorni nell’ovest degli Stati Uniti ha creato le condizioni ideali per lo schiudersi delle uova di migliaia di cavallette e per la proliferazione di questi fastidiosissimi animali.

Arrivano in sciami così densi che sembra quasi che sia la terra a muoversi, e coprono strade, campi, binari dei treni senza soluzione di continuità, divorando l’erba e tutto ciò che di vegetale trovano nelle fattorie e nei ranch.

Un’incredibile quantità di cavallette sta proliferando ora nell’ovest degli Stati Uniti, già sconvolti da un’ondata di caldo senza precedenti che ha provocato temperature record e siccità – le condizioni ideali per la vita di questi piccoli e terribili animaletti, che con il loro incessante ronzio provocano un inquinamento acustico da non sottovalutare. Agricoltori e allevatori delle zone colpite sono disperati: è come se si fosse abbattuta una punizione divina, ammettono, che distrugge i terreni e le coltivazioni con danni incalcolabili.

Le cavallette non sono estranee a queste regioni tuttavia, vista la facilità con cui si riproducono, le loro popolazioni sono generalmente tenute sotto controllo per evitare che possano arrecare danno agli insediamenti umani. Se negli scorsi anni le comunità di cavallette sono state limitate dalla presenza di agenti patogeni, inverni freddi e scarsezza di cibo, dal 2020 il loro numero è cresciuto sempre più grazie a inverni miti e secchi con poche piogge, che ne hanno favorito la sopravvivenza.

Gli stati dell’Oregon e del Montana sono quelli maggiormente colpiti da questi insaziabili insetti, ma anche altri tredici stati sono interessati dal fenomeno, come ben mostra questa mappa diffusa dal Dipartimento dell’Agricoltura del governo americano. Secondo fonti governative, i danni subiti dall’agricoltura di queste regioni superano gli otto milioni e mezzo di dollari. Inoltre, le cavallette rappresentano la più importante fonte di biomasse delle aree colpite (più di quella rappresentata dai bovini).

Gestire questa massa di insetti rappresenta una sfida per le autorità locali: essi sono infatti piuttosto resistenti ai comuni insetticidi, che li uccidono solo se sono molto giovani; utilizzare pesticidi più potenti per abbattere gli esemplari adulti minerebbe alla salute di altri insetti

Fonti: CNNAPHIS

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