Venezia, i segreti dietro il Palazzo del Doge

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Il Palazzo del Doge di Venezia, meglio conosciuto come Palazzo Ducale, è uno dei più famosi in città. Domina la famosa piazza San Marco, con il suo imponente stile architettonico, capolavoro del gotico veneziano che trae spunto dall’architettura bizantina e da quella orientale.

Quando si visita Venezia, il Palazzo Ducale è uno dei luoghi imperdibili. Spesso è sede di eventi fastosi, specie durante il Carnevale di Venezia o il Festival del cinema.

Sorto nel IX secolo, era la sede del Doge di Venezia, in pratica un Capo di Stato, e, nel coso dei secoli, fu colpito da diversi incendi ma sempre ricostruito fino a diventare il magnifico palazzo che è oi e che ora ospita il Museo civico.

Della sua lunghissima storia molto ormai si conosce, ma il Palazzo del Doge nasconde ancora alcuni segreti. Uno di questi riguarda la facciata dal palazzo e il suo lungo colonnato che dà sull’enorme piazza. Osservando le colonne da lontano nel loro insieme ci si accorge che due di esse, la nona e la decima, sono di un altro colore. Mentre sono quasi tutte bianche, queste due sono rosa.

Il motivo ufficiale è che sono state ricavate dal marmo rosso di Verona. La storia narra invece che, in piedi tra queste due colonne, il Doge fosse solito annunciare la condanna a morte di qualcuno. C’è chi dice, però, che le esecuzioni fossero fatte proprio in questo luogo, specie quelle degli aristocratici, che venivano impiccati tra le due colonne e lasciati alcuni giorni a penzoloni a monito della cittadinanza. Il colore serviva quindi a richiamare quello del sangue di quei poveretti.

Questa storia la conoscono in molti. Tuttavia, non tutti sono a conoscenza del risvolto inquietante che ha avuto. Il Doge occupava la posizione tra le due colonne rosa anche in occasione delle importanti manifestazioni che si svolgevano a Venezia. Tra queste, l’antesignano dell’attuale Volo dell’angelo che allora era noto come Svolo del Turco. Durante questo evento, un acrobata, vestito da angelo, scendeva, stando in bilico su una corda, dal campanile di San Marco fino alle due colonne rosate.

La leggenda narra che al condannato a morte, prima dell’esecuzione, venisse offerta l’ultima possibilità di salvarsi. Essendo una delle colonne leggermente spostata, e non allineata con le altre, a chi fosse riuscito a girarci attorno senza cadere sarebbe stata concessa la grazia.

Ma il mistero s’infittisce ulteriormente. Pare che una guardia notturna del Palazzo del Doge abbia scorto più volte, durante l’orario di chiusura, e quindi quando nessuno poteva entrare nell’edificio, una misteriosa figura bianca aggirarsi per i corridoi. Un fantasma, forse di una “dama bianca” morta tra le colonne rosa della facciata e intrappolata per sempre, da centinaia d’anni, tra le sue mura.

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Il Palazzo del Doge di Venezia

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