Vezzali “A Tokyo un miracolo italiano, ora lo sport a scuola”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le vittorie non arrivano mai per caso, hanno dietro tante cose, c’è un grandissimo lavoro delle federazioni con la condivisione del Coni e quindi ringrazio tutti coloro che hanno permesso questo piccolo miracolo italiano”. Valentina Vezzali commenta così i record dell’Italia Team ai Giochi di Tokyo, con 40 medaglie, bottino mai raggiunto nella storia delle Olimpiadi moderne. “Mai come stavolta è emersa l’importanza del Coni nel supportare le federazioni e gli atleti nella preparazione olimpica, su cui come ha detto il segretario generale Mornati c’è stato dal 2014 un cambio di strategia – ha sottolineato la sottosegretaria in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’ – Da quando sono in carica ho lavorato sui decreti per il personale e i beni immobili in linea con le richieste del Coni che adesso potrà anche fare concorsi per assumere il personale mancante. Malagò chiede provvedimenti che garantiscano immediatezza nell’azione? Dobbiamo rendere il sistema sportivo più snello e più funzionale possibile”.
Il tema centrale resta l’introduzione dei professori di educazione motoria nella scuola primaria. “Lavoriamo in maniera intensa con il ministro Bianchi e il sottosegretario Sasso. C’è il coinvolgimento di Palazzo Chigi – ha spiegato Vezzali – I risultati di Tokyo rappresentano anche un formidabile assist per centrare l’obiettivo. Intanto la crescita dei fondi del Piano straordinario di Sport e Salute contribuirà a garantire l’offerta in questi mesi”. Da diverse parti, a cominciare dal presidente della Federbasket ed ex numero uno del Coni Gianni Petrucci, continuano intanto ad arrivare richieste al Governo per restituire al Comitato olimpico la centralità persa. “Stimo il presidente Petrucci. La riforma deve tornare allo spirito iniziale che lui stesso condivideva – ha sottolineato la sottosegretaria – Lo Stato deve intervenire in maniera incisiva e diretta sullo sport a scuola, sul territorio e per il benessere fisico delle persone. In modo che Coni e Cip possano dedicarsi alla preparazione olimpica e paralimpica. Bisogna cambiare passo. Siamo nella top ten del medagliere dal 1996, non possiamo permetterci dì essere al quint’ultimo posto per pratica sportiva in Europa”.
(ITALPRESS).

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