Viaggiare in Europa: le raccomandazioni per farlo in tutta sicurezza
La voglia di viaggiare è tanta e le certezze di questo 2020 sono, sfortunatamente, poche. È un periodo, questo, piuttosto particolare e in cui le regole per viaggiare in sicurezza (almeno in Europa) cambiano nel giro di pochissimo tempo.
A tal proposito Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha lanciato delle raccomandazioni onde evitare che il Vecchio Continente cada di nuovo in pezzi come è successo allo scoppio della pandemia che da mesi, ormai, sta affliggendo il Mondo intero.
Nel dettaglio, quello che viene richiesto è di evitare la chiusura delle frontiere europee nel caso di una seconda e brusca ondata di Covid-19. “La libertà di viaggiare in Europa è uno dei maggiori benefici dell’Unione“, ha dichiarato la presidente della Commissione, sottolineando che servono “chiarezza e prevedibilità” delle misure a beneficio dei cittadini.
In sostanza: in caso di aumento delle infezioni in alcune aree d’Europa, la soluzione più adeguata sarebbe quella di applicare misure come tamponi o quarantene obbligatorie per gli spostamenti all’interno di Schengen piuttosto che tornare a barricare i confini come è già successo non molto tempo fa.
Durante il mese di luglio, infatti, la Commissione aveva raccomandato ai diversi governi di attrezzarsi per evitare nuovi lockdown generalizzati. Lo scopo, quindi, era quello di intervenire rapidamente su aree circoscritte al fine di salvare la libera circolazione per tutti gli abitanti d’Europa.
E con le dichiarazioni appena rilasciate si raccomanda, quindi, un intervento delle autorità nazionali al fine di coordinarsi per individuare criteri e soglie comuni a tutti gli Stati membri nel decidere se introdurre restrizioni ai viaggi e quali. Limitazioni che non dovrebbero essere imposte se un Paese pratica almeno 250 test ogni 100mila abitanti e il livello di contagi sia inferiore ai 50 per ogni 100mila abitanti durante un periodo di due settimane.
E nel caso in cui questa soglia dovesse essere superata, sarebbe opportuno ricorrere a “test o quarantena“. Vale a dire che l’ ingresso da un Paese a rischio dovrebbe essere concesso solo con un tampone negativo in mano o, nel caso in cui un viaggiatore non ne sia in possesso, con obbligo di quarantena per due settimane.
Inoltre, la Commissione europea propone di introdurre criteri comuni nell’identificare i colori con cui definire le zone in cui l’epidemia sembra essere tornata (rossa, arancione, gialla). Tutto questo per aumentare la chiarezza a beneficio dei cittadini. Infine, Bruxelles parla anche di maggiori informazioni al pubblico sulle restrizioni e il tutto con lo scopo di viaggiare liberamente in Europa e in tutta sicurezza.