VIDEO | Coronavirus, Calenda: “Decreto confuso e precipitoso”
- Nicola Perrone
- 24/03/2020
- Politica
- segreteria.direzione@dire.it
Tra le misure che il leader di Azione critica c'e' soprattutto la disparità tra dipendenti e autonomi. I sindacati? "Spero i eviti uno sciopero generale durante una emergenza sanitaria" Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print
ROMA – “E’ un decreto molto confuso: per esempio il settore che produce tubi e’ essenziale al settore agroalimentare, a quello industriale e biomedico, alle infrastrutture e all’energia, tutti i settori considerati strategici. La mia impressione e’ che il governo abbia fatto una cosa molto precipitosa“. Così Carlo Calenda, europarlamentare e leader di Azione, in una intervista all’agenzia Dire.
Il leader di Azione si rivolge all’esecutivo: “Il governo non prenda come criterio solo la strategicità ma anche la sostituibilità dell’export che noi perdiamo con export di altri paesi: se questa cosa accade vuol dire che le fabbriche non riapriranno e se le fabbriche non riaprono vuol dire perdere milioni di posti di lavoro“.
Tra le misure che Calenda critica c’e’ soprattutto la disparità tra dipendenti e autonomi: “Il problema sostanziale del Paese é che tu non puoi pensare di trattare diversamente i dipendenti, gli autonomi e i professionisti, perché in questo momento siamo tutti sulla stessa barca ed è giusto trattare tutti in modo uguale, parificato”.
Per quanto riguarda lo sciopero annunciato dai sindacati Calenda spera che “si eviti uno sciopero generale durante una emergenza sanitaria, spero e credo che ci siano tutte le possibilita’ di sedersi intorno a un tavolo. Se non riusciamo a fare una concertazione in un momento cosi’ drammatico allora vuol dire che davvero stiamo andando fuori controllo“.
Quanto ai rapporti con l’Europa, per Calenda “siamo stati colpiti da uno tsunami sanitario quindi in questo caso tutte le condizionalita’ devono essere rimosse dal Mes, troika compresa. In questo caso- aggiunge- il Mes diventerebbe un prestito in ultima istanza fatto a tassi bassissimi dai Paesi europei nel loro insieme e questa e’ una cosa molto vantaggiosa se e’ fatta in questo modo. Riuscire a ottenere questo e’ difficilissimo“, conclude.
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