VIDEO | Coronavirus, il supercomputer Cineca trova 40 molecole anti-Covid19

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Il supercomputer del Cineca di Bologna ha individuato le prime 40 molecole che potrebbero avere il potere di fermare il Covid-19 Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print

ROMA – Nuovo passo avanti nella cura al coronavirus. Il supercomputer del Cineca è riuscito ad oggi a individuare le prime 40 molecole che potrebbero avere il potere di fermare il covid-19. Un ‘pacchetto’ che ora dovrà affrontare test in laboratorio e biologici per trovare la sostanza più adatta per annullare il coronavirus, che a conti fatti potrebbe essere sintetizzata nella seconda metà dell’anno. A fare il punto della situazione è David Vannozzi, direttore generale del Cineca, parlando alla ‘Dire’.

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Da circa un mese e mezzo, il consorzio interuniversitario con sede a Bologna, che gestisce il supercalcolatore Marconi, è impegnato in un maxi-progetto finanziato dalla Ue all’interno di una cordata pubblico-privata a cui partecipano, tra gli altri, Dompè farmaceutici, l’istituto Spallanzani di Roma, il Politecnico di Milano e l’Università ‘Federico II’ di Napoli.

“Una volta che è stato sequenziato il virus- spiega Vannozzi- grazie alla piattaforma di supercalcolo Exscalate, riusciamo a mettere in relazione le proteine che permettono lo sviluppo del covid-19 con una ‘biblioteca’ di 500 miliardi di molecole farmacologiche“. Normalmente, sottolinea il direttore del Cineca, “per analizzare ogni molecola servono quattro mesi”. Grazie al supercomputer, invece, che esegue 50 milioni di miliardi di operazioni al secondo, “questa interazione viene individuata in 50 millisecondi”.

E così, dopo appena un mese di lavoro, sottolinea Vannozzi, è stata analizzata “circa la metà” del maxi-archivio di 500 miliardi di molecole a disposizione dello studio e “abbiamo individuato le prime 40 che hanno un effetto sulle proteine alla base dello sviluppo del virus”. Non è ancora la svolta decisiva, naturalmente. Ma ora questa scoperta passa nelle mani degli altri team di ricercatori coinvolti nello studio, che dovranno eseguire prima test in vivo per confermare il risultato e poi, per le molecole che daranno esito positivo, fare una valutazione biologica (ad esempio sui possibili effetti collaterali).

Una volta terminato questo doppio screening, per le molecole che avranno superato tutti i test inizierà il percorso di validazione per l’utilizzo sull’uomo. Nel frattempo, il supercalcolatore del Cineca continuerà la sua opera di censimento sulla restante parte delle molecole farmacologiche in archivio, di conseguenza tra un altro mese “potremmo avere ulteriori molecole”, afferma Vannozzi. Tutto questo lavoro, sostiene il direttore del Cineca, potrebbe portare ad avere una possibile cura “disponibile per la seconda parte dell’anno”.

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Questo metodo di analisi, che utilizza la piattaforma di supercalcolo, è stato pensato e utilizzato per la prima volta alcuni anni fa per il virus Zika. “In questo modo i ricercatori possono andare a colpo sicuro sulle molecole- sottolinea Vannozzi- senza dover eseguire test che richiederebbero molto tempo”.

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