VIDEO | Coronavirus, la psicoterapeuta mostra come lavorare sulle autonomie dei bimbi giocando

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tavola apparecchiata

La tovaglietta del 'far finta' nel tutorial di 'IdO con Voi' ricorda ai genitori di non imporsi e di lasciare il bimbo libero di sperimentarsi Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Anche una semplice azione quotidiana come apparecchiare la tavola “può non essere poi tanto semplice per i più piccoli”, ma si può sempre giocare a trasformarla in qualcosa di divertente e condivisa. Attività come questa, infatti, “aiutano ad acquisire una serie di abilità che sono fondamentali, sia per l’apprendimento in età scolare che per la vita adulta”. A presentare il gioco del giorno di ‘IdO con Voi’ è Elena Noccioli, psicoterapeuta dell’Istituto di Ortofonologia (IdO).

GIOCA A CREARE LA TUA MINI-TAVOLA

Apparecchiare fa parte di un’azione quotidiana che “riguarda il funzionamento esecutivo e quindi la possibilità di pianificare, mettere in atto una sequenza di azioni finalizzate a uno scopo”. Permette anche di lavorare “sull’inibizione, l’attenzione e l’autoregolazione. Tutte attività – ribadisce Noccioli – che consentiranno al bambino di far fronte a situazioni sempre nuove”.

Si parte costruendo “insieme al bambino una tovaglietta che sia un modello per il gioco del ‘far finta’, o un modello per poi apparecchiare realmente la tavola”. La psicoterapeuta, in collaborazione con dei piccoli aiutanti, “ha scelto del materiale molto semplice”. Consiglia per cominciare a creare la propria tovaglietta “stoffe, tele o fogli di carta uniti insieme, se sono di misura troppo piccola”.

Sulle stoffe scelte, “abbiamo disegnato le varie sagome degli oggetti di lavoro: piatti, bicchieri e posate, e poi le abbiamo dipinte con le tempere, colorando infine anche lo sfondo per completare la nostra tovaglietta”. Una volta che la tovaglia è pronta “può essere facilmente una base d’appoggio per gli oggetti reali della nostra tavola”, o si può utilizzare per giocare a stare al ristorante.

La cosa più importante in attività come questa, ricorda Noccioli, è che i genitori vi si “predispongano in maniera ludica, attraverso il gioco e l’imitazione”, perché questa è la modalità attraverso cui “il bambino apprende. Ha bisogno di tempo, di sperimentarsi, ha bisogno che il genitore sia per lui una guida attiva, pronta a spronarlo e che non ponga imposizioni o aspettative” eccessive. Difatti, occorre lasciare al bambino, conclude l’esperta, “un ampio spazio per sperimentarsi”.

IDO È AL FIANCO DELLE FAMIGLIE

Anche questo è ‘IdO Con Voi’, lo sportello aperto in collaborazione con la Società italiana di pediatria (Sip) nell’ambito della task force del ministero dell’Istruzione, che oltre a rispondere alle domande delle famiglie con minori aventi disturbi dello sviluppo, fornisce idee e spunti per imparare giocando, attraverso tanti video-tutorial caricati sul canale dell’Istituto di Ortofonologia su Youtube.

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