VIDEO | Coronavirus, l’India riapre a 3 colori. Ed è pioggia di fiori sugli ospedali

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Allentate le misure nelle zone verdi e arancioni. Dubbi però sulle stime dei contagi: pochi i test e reticenza nelle segnalazioni dei decessi Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – La quinta economia del mondo comincia oggi ad uscire dal lockdown: l’India, con oltre 40.000 contagi e 1.300 decessi confermati, ha fermato tutte le attività produttive e vietato i trasporti sei settimane fa per scongiurare il dilagare del virus tra la popolazione che conta un miliardo e trecentomila persone.

FINE DEL LOCKDOWN PER COLORE

L’allentamento delle misure varierà però da regione a regione, a seconda dei casi registrati: i più fortunati sono gli abitanti della zona verde, dove cioè nessun nuovo malato è stato individuato da almeno tre settimane. Qui gli abitanti potranno ricominciare ad uscire liberamente ma i negozi potranno prestare solo servizi minimi, mentre le scuole restano chiuse e gli assembramenti vietati. Queste regioni costituiscono la metà del territorio nazionale e si concentrano in particolare nelle campagne, dove i contatti sono più radi.

Per essere catalogato in zona arancione, un distretto non deve aver registrato nuovi casi da almeno due settimane. Qui a riaprire i battenti sono le fabbriche: un sospiro di sollievo per migliaia di lavoratori che dovranno tuttavia rispettare le norme sul distanziamento. La periferia industriale della popolosa New Delhi ricade in questa classificazione.

Il lockdown resta in vigore invece nelle zone rosse, dove non si è mai smesso di contare nuovi contagi. Si tratta delle grandi metropoli come New Delhi o Mumbai, che insieme contano un quinto dei contagi totali.

Dopo lo stop ai trasporti interni, decine di migliaia di lavoratori e studenti sono rimasti bloccati in altre regioni, ma a partire da stamani hanno finalmente potuto tornare a casa a prescindere dal colore della zona di partenza e destinazione grazie a treni speciali allestiti per l’occasione.

Intanto ieri le forze armate hanno organizzato iniziative speciali per ringraziare il personale medico-sanitario impegnato nella cura dei malati di Covid: in varie località del Paese e per tutta la giornata elicotteri hanno lanciato una pioggia di fiori sugli ospedali. Altrove, i caccia da combattimento hanno volato in formazione mentre in mare navi della marina hanno acceso a intermittenza le luci di segnalazione.

Le autorità indiane in questi giorni sono tuttavia al centro di una polemica riguardante le stime dell’epidemia. L’India, caratterizzata da un sistema sanitario fragile e povertà diffusa, secondo gli esperti avrebbe registrato numeri decisamente bassi; i pochi test condotti e la pratica ancora forte in molte zone di non segnalare i decessi alle autorità mediche potrebbe essere la causa di una sottostima della reale incidenza del virus.

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