VIDEO | ‘Covid e la corona del re’: favole, poesie, disegni e…
- Rachele Bombace
- 25/03/2020
- Costume e Società
- r.bombace@agenziadire.com
La parola passa ai bambini: il video da un'idea della giornalista Margherita Mazzarella Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print
ROMA – “C’era una volta un piccolo punto di nome Covid, aveva un grande desiderio: conquistare la corona del Re e diventare il più forte di tutti. Il piccolo punto, poi, era un po’ dispettoso e quando incontrava qualcuno lo faceva ammalare, così ad ogni starnuto e ad ogni colpo di tosse lui diventava sempre più potente, grande e dispettoso. Il Re era molto arrabbiato, non voleva che tutte le persone si ammalassero e non poteva concedere a Covid la sua corona, così scrisse una regola che tutti avrebbero dovuto rispettare: stare a casa. Solo così poteva sconfiggere il punto dispettoso, che intanto continuava ad andare in giro, senza incontrare nessuno. Sentendosi sempre più solo e triste i giorni passavano, e Covid diventava sempre più piccolo. Fino a quando, ‘puff’, Covid sparì e il Re ne fu così felice che organizzò una grande festa per stare tutti insieme e potersi finalmente riabbracciare”. Ecco la favola di ‘Covid e la corona del Re’, raccontata da una bambina di Massa in un video che raccoglie i pensieri e le reazioni dei più piccoli durante l’emergenza Covid-19. “Un video realizzato con mezzi di fortuna, grazie alla tecnologia e soprattutto grazie alla voglia di grandi e piccini di invitare tutti i cittadini a restare a casa, e ad avere coraggio in questo momento difficile per tutti”. A scriverlo è la giornalista Margherita Mazzarella, ideatrice del video, che puntualizza: “Per realizzare le riprese che compongono il video nessuno si è mosso da casa”.
Infatti, si vede qualcuno in pigiama, “qualcun altro pettinato senza troppa cura, tutti in veste informale e casalinga. I genitori di tutti questi bambini- spiega Mazzarella- hanno aderito con entusiasmo a un’idea che è nata per gioco, e hanno inviato spezzoni in cui ogni bambino diceva (dal divano o dal balcone di casa) ‘la sua a modo suo’, su questa situazione di emergenza, nella massima libertà”.
Girati per lo più col cellulare, “tutti questi pezzetti hanno consentito di realizzare un montaggio- scrive la giornalista- come ogni tesserina di un mosaico serve alla fine per creare un bellissimo disegno. Qualcuno ne ha proprio fatto uno, qualcun altro ha raccontato una storia, cantato una canzone, qualcun altro ancora ha improvvisato o recitato un pensiero“. Un modo “simpatico per sdrammatizzare ansie e paure per qualche minuto, per distrarci insieme, adesso che insieme non possiamo stare, e per dimostrare che si può dire qualcosa tutti insieme senza essere tutti insieme”, continua Mazzarella. Intanto nel video, vengono ripresi due fratellini in pigiama e uno chiede all’altro: “Che facciamo andiamo al mare?”, e l’altro gli fa: “Ma che mare, c’è il Coronavirus, stiamo a casa!”.
La giornalista conclude sul video e rivolge “un grazie di cuore ai bambini del ‘Piccolo Coro’ della parrocchia di San Pio X di Massa, a quelli della classe 2A della scuola primaria ‘Carducci’ di Massa, e a tanti altri bambini della città che singolarmente hanno dato il loro contributo”.
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