VIDEO | Covid, studi strategici online per allievi Esercito
- Silvia Mari
- 11/05/2020
- Donne, Politica
- s.mari@agenziadire.com
Il coronavirus ha cambiato il modo in cui si studia e si fa formazione nella Scuola di applicazione dell'Esercito italiano che ha sede a Torino Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
ROMA – E’ cambiato, con il Covid19, il modo in cui si studia e si fa formazione nella Scuola di applicazione dell’Esercito italiano, con sede a Torino, dove gli allievi ufficiali conseguono la laurea, poi la magistrale e portano avanti anche gli studi strategico-militari. Lo ha spiegato, intervistata dall’agenzia Dire, il Capitano Manuela Della Giustina, Comandante della Sezione Commissariato del 198esimo Corso ‘Saldezza’ presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito.
“Ho una sezione di sottotenenti e ufficiali frequentatori per i quali devo pianificare tutte le attività e controllare” ha raccontato, presentando l’impatto che il Covid19 ha avuto sulla formazione, come del resto in tutti gli ambiti della dell’istruzione anche in ambito civile: “Abbiamo dovuto rimodulare tutta l’attività. Gli Ufficiali frequentatori dopo il biennio formativo presso l’Accademia militare da allievi ufficiali diventano Ufficiali e con il primo grado di Sottotenenti vengono alla Scuola di applicazione per conseguire la laurea e poi la specialistica in scienze strategiche, in base alla specialità di appartenenza e secondo i vari indirizzi. Sin dai primi di marzo- ha detto- abbiamo attivato una piattaforma telematica per lezioni universitarie, anche quelle pratico-tecniche militari con e-learning, chat, non solo registrate, ma anche in tempo reale”. Positive le reazioni degli allievi, “del resto- ha chiarito l’Ufficiale-. La capacità di adattarsi alle cose non pianificate è propria dei militari” e rispecchia “il giuramento che hanno fatto. Stanno proseguendo gli studi in modo ottimale”.
Il Capitano Della Giustina si è arruolata 17 anni fa, a spingerla “la storia che si sente e si tocca a Vittorio Veneto”, da dove viene, e dove è forte il ricordo della vittoria della Prima guerra mondiale. “Valori, quelli dell’uniforme, che mi hanno insegnato i miei genitori“, ha sottolineato. Comandante e mamma “di un bambino di quasi 6 anni: non è per niente facile- ha ammesso-. E aiuta essere sposata con un collega, ci capiamo; serve tanta organizzazione”. Nemmeno la carriera è stata semplice: è servita “grande determinazione” e oggi, che ce l’ha fatta, ha ammesso: “Sono felice”.
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