VIDEO | Dal 2017 in continua crescita i maltrattamenti familiari in Italia

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A dirlo è una ricerca presentata dal Dipartimento di economia dell'Università della Tuscia di Viterbo insieme all'associazione Differenza Donna, oggi alla Stampa Estera a Roma

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ROMA – Dal 2017 sono in continua crescita i maltrattamenti familiari in Italia e la tendenza dovrebbe essere rispettata anche nel 2020. A dirlo e’ una ricerca presentata dal Dipartimento di economia dell’Università della Tuscia di Viterbo insieme all’associazione Differenza Donna, oggi alla Stampa Estera a Roma.
Al nord si denuncia in più – rivela la ricerca che ha analizzato 250 sentenze negli ultimi anni – mentre i tassi di femminicidio sono equamente distribuiti su tutto il territorio italiano. “L’indagine sarà consegnata per condivisione alla ministra per le Pari Opportunità e Famiglia Elena Bonetti, pensiamo possa essere utile vista la difficoltà nel reperire documenti in tal senso”, spiega Flaminia Saccà, docente di sociologia dei fenomeni politici alla Tuscia. L’obiettivo, aggiunge, è “combattere gli stereotipi, bussole non scientifiche dell’orientamento. E’ una semplificazione della realtà, non dobbiamo accettare”, conclude.

VALENTE: “POTENZIARE LA FORMAZIONE PER PREVENIRE LA VIOLENZA”

“I centri antiviolenza devono essere un anello prezioso della catena di governance per realizzare una formazione adeguata di tutto il resto della rete. Le vere professionalità oggi le troviamo quasi esclusivamente nei centri antiviolenza, troviamo donne preparate e professionalmente specializzate in grado di leggere la violenza per quello che è”, ha dichiarato Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, intervenuta alla Stampa Estera alla presentazione del progetto Step su stereotipi e pregiudizi nei confronti del mondo delle donne.
“E’ la vera scommessa che abbiamo di fronte- prosegue- fin quando troveremo un operatore che non sta distinguere una violenza da un conflitto non riusciremo mai ad aggredire, come potremmo fare, il fenomeno della violenza. Non lo debelleremo mai ma troveremo solo palliativi”, ha concluso Valente.

DONNE, BONETTI: “LA COMUNICAZIONE RICONOSCA IL VALORE DELLA DIVERSITÀ”

“Ci dobbiamo fare carico di una comunicazione che rappresenti sempre più l’identità e la promozione di un modello sociale che vogliamo intendere e promuovere, cioè un’uguaglianza e una parità di diritti che riconosca e parta dal valore delle diversità”. Sono le parole della ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, intervenuta alla Stampa Estera alla presentazione del progetto Step su stereotipi e pregiudizi nei confronti del mondo delle donne.
“In particolare- ha aggiunto- c’è necessità di promuovere un linguaggio che dia all’esperienza femminile piena dignità di essere accreditato, nell’utilizzo linguistico e nella cultura. Linguaggi e descrizioni sbagliate non fanno altro che accreditare un modello discriminatorio che alimenta la violenza contro le donne, e il nostro obiettivo èdifferenza donna estirparlo”, termina la ministra.

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