VIDEO | FOTO | Mattarella a Bologna per i 40 anni del 2 agosto: “Dolore, ricordo e impegno per la verità”. La visita al museo di Ustica

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mattarella bologna strage

Oggi Mattarella a Bologna per la celebrazione dei 40 anni dalla strage di Bologna del 2 agosto 1980: l'unico Presidente in città per le vittime dopo Pertini Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print Previous Next

BOLOGNA – “Partecipare al dolore, ripetere il dovere della memoria e ribadire l’impegno per la verità. Per questo sono qui, questo è il significato della corona di fiori davanti alla lapide e dell’incontro in questo luogo che raccoglie la memoria di quanto avvenuto”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Bologna per ricordare la strage del 2 agosto parlando in stazione dove ha reso omaggio alla lapide che ricorda i caduti nella sala d’aspetto dove esplose la bomba nel 1980.

Dopo aver partecipato alla messa celebrata dal cardinale Matteo Zuppi nella Cattedrale di San Pietro, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato alla stazione di Bologna dove ha incontrato le autorità e i familiari delle vittime della strage del 2 agosto. Nella sala d’attesa, davanti alla lapide che ricorda le 85 vittime causate dall’esplosione della bomba nel 1980, il capo dello Stato ha deposto una corona di fiori osservando qualche minuto di silenzio. Mattarella ha sottolineato “l’esigenza di piena verità, l’esigenza di giustizia, di verità completa che è stata perseguita con ostinazione dall’azione giudiziaria e dalle sollecitazioni dei cittadini e dei familiari delle vittime contro ogni tentativo di depistaggio e occultamento. E questo- ha aggiunto- richiede naturalmente che si faccia di tutto, con un impegno completo e senza alcuna riserva perchè la verità venga raggiunta in pieno“.

Sergio Mattarella ha espresso “la solidarietà della Repubblica per questo dolore” ribadendo “il dovere del ricordo della memoria perchè non si smarrisca mai la consapevolezza di quanto avvenuto e della gravità di quanto avvenuto o di quanto va impedito per il futuro”. La sua visita ha lo scopo, ha aggiunto, “di ribadire la sollecitazione per sviluppare ogni impegno per la verità con ogni elemento, documentale o non documentale, che possa contribuire a raggiungere pienamente la verità”.

“Dolore, ricordo e verità piena- conclude- sono queste le sollecitazioni che raccolgo e che esprimo per solidarietà nei vostri confronti e nei confronti di Bologna, città ferita, che non dimentica e che ha reagito in maniera esemplare a quel che è avvenuto”. Mattarella è il primo presidente della Repubblica a rendere omaggio alle vittime della strage della stazione dopo Sandro Pertini. Il capo dello Stato visita anche il Museo dedicato alle vittime della strage di Ustica, in occasione del 40esimo anniversario delle stragi.

“VIGILI CONTRO AVVISAGLIE STRATEGIA DEL TERRORE”

Ognuna delle 85 vittime della strage di Bologna “aveva una storia, una prospettiva di vita, un futuro che è stato rimosso, sottratto loro e cancellato. È stata sconvolta la vita di molti familiari delle vittime. Questo ha indebolito il nostro Paese nella sua società complessivamente privando del futuro i suoi cittadini e di tante persone che erano qui in quel 2 di agosto come queste foto manifestano e ricordano”. E’ uno dei passaggi del discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver deposto una corona di fiori davanti alla lapide in ricordo delle vittime della strage avvenuta nel 1980 alla stazione di Bologna.

Questo dolore non è estinguibile– aggiunge il capo dello Stato- è una ferita che non può rimarginarsi e che per questo chiede ricordo, il ricordo delle vittime innanzitutto e di quel che è avvenuto per essere vigili, per evitare che si ripeta qualunque avvisaglia di strategia del terrore come quella che allora fu messa in campo. Nel ricordo rientra anche rammentare la reazione di Bologna e dei bolognesi: una reazione immediata di soccorso per i feriti; una reazione civile, determinata, composta, con molta forza a difesa della vita, della libertà e della democrazia contro lo stragismo e contro la strategia del terrore; una reazione che è stata accompagnata da tutta Italia, che ha rafforzato la nostra democrazia e ha sconfitto lo stragismo e le sue strategie criminali”.

Mattarella conclude: “Questo ricordo naturalmente sarebbe incompleto e inefficace se non accompagnato, come è stato fatto costantemente in questi anni dai familiari delle vittime e dall’Associazione che li rappresenta, dalla richiesta di verità piena”.

BOLOGNESI: MATTARELLA SOSTIENE SFORZI PER VERITÀ

La visita del presidente Sergio Mattarella a Bologna è un “sostegno a tutti gli sforzi per fare in modo che la verità venga fuori al completo”. A dirlo è Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980, questa mattina a margine dell’omaggio del Capo dello Stato alla lapide nella sala d’attesa della stazione. “Una visita estremamente importante- commenta Bolognesi- quelle dichiarazioni che anch’io ho fatto durante la settimana, quando abbiamo saputo della sua visita, sono state ripetute da lui oggi, cioè il sostegno a tutti gli sforzi per fare in modo che la verità venga fuori al completo”. Ma si arriverà alla piena verità sulla strage de 2 agosto? “Certo, sicuro- risponde Bolognesi- stateci vicini, a noi e ai giudici, e vedrete che la facciamo”. Parole di gratitudine le rivolge ai familiari anche il cardinale arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, durante la messa di questa mattina. “La loro insistenza e la loro tenacia nell’inseguire la giustizia è un invito per tutti noi- afferma Zuppi- la loro presenza oggi ci ricorda il dovere di continuare a combattere per la giustizia e perchè la nostra casa comune sia più forte di ogni logica del male”. Allo stesso modo, loda il cardinale, la visita di Mattarella oggi a Bologna “è importante per raccogliere il testamento delle vittime, il testamento di un Paese che è forte nelle tradizioni più vere”. E aggiunge: “Credo che anche il presidente viva queste ore come un pellegrinaggio”.

Durante la messa, sono stati depositati ai piedi della croce i nomi delle vittime di Ustica e del 2 agosto. E nel corso dell’omelia, Zuppi ha citato i nomi delle vittime più piccole e più anziani delle due stragi. Non solo. “Oggi è con noi anche Ferruccio- ci tiene a dire l’arcivescovo- uno degli ultimi sopravvissuti della strage di Marzabotto. Lo saluto con tanto affetto”. Zuppi ha aperto la celebrazione ha chiesto “perdono per ogni complicità col male e per l’indifferenza, perchè ricordando le vittime si sceglie la via dell’amore, l’unico che può combattere il male. La messa è stata poi conclusa recitando la preghiera per l’Italia scritta da Giovanni Paolo II nel 1994.

MATTARELLA AL MUSEO DI USTICA: TEMPIO DELLA MEMORIA, IMPEGNO PER VERITÀ

“Questo museo è un tempio della memoria che consente di mantenere intatta la memoria della tragedia di Ustica ed esorta a ogni impegno per difendere vita e libertà”. E’ la frase che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lasciato sul libro degli ospiti visitando il museo di Ustica dopo essere stato alla stazione di Bologna per ricordare la strage del 2 agosto.

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