VIDEO | Le lacrime di Conte per le vittime, quando i politici piangono

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Conte per le vittime di coronavirus. Ma prima di lui Elsa Fonero, Silvio Berlusconi e ancora prima Occhetto e di Pertini. anche i politici piangono Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print

ROMA – Le lacrime della Fornero, quelle di Berlusconi, quelle più indietro nel tempo di Occhetto e di Pertini. La commozione del premier Giuseppe Conte ricorda che i politici non sono un’eccezione: anche loro, come i comuni mortali, piangono. Il premier non è riuscito a trattenersi quando ha rievocato a La Nove i momenti più duri di questa emergenza coronavirus.

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“E’ stato quando ho dovuto confrontarmi con i primi decessi. E ho capito che sarebbero aumentati. Lì abbiamo toccato con mano una ferita che si sarebbe aperta sempre più”, ha detto con la voce spezzata, gli occhi rossi e il mento tremante. Le immagini fanno il giro dei social, perchè in politica le lacrime diventano anche una forma di comunicazione e come tali resistono nel tempo. Il momento più umano diventa simbolo di qualcosa di più grande.

Resterà scolpito nell’immaginario collettivo il pianto che versò Elsa Fornero il 4 dicembre del 2011, mentre illustrava in conferenza stampa il piano di sacrifici imposto dalla prima manovra Monti. Quelle misure obbligarono i lavoratori di alcune classi d’età ad andare in pensione con un ritardo anche di 7 anni. La riforma, inclusa nel decreto Salva Italia, creò gli ‘esodati’: centinaia di migliaia di persone private di qualsiasi reddito dall’oggi al domani. Si disse allora che le lacrime avrebbero dovute versarle gli italiani. E l’espressione ‘lacrime e sangue’ sembrò davvero calzante.

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Più volte ha pianto in pubblico l’ex premier e attuale leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Lo si ricorda da premier nel 2003, al Vittoriano, in lacrime davanti alle salme degli italiani uccisi nell’attentato kamikaze a Nassiriya in Iraq. Ma Berlusconi pianse anche agli albori della sua avventura in politica quando nel 1997 si commosse incontrando i sopravvissuti del naufragio della Katër i Radës. Lo speronamento da parte della Marina italiana provocò 81 morti. All’epoca a Palazzo Chigi c’era Romano Prodi e le lacrime di Berlusconi innescarono un’accesa polemica politica.

Non ha mai nascosto la sua commozione l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Più volte, nei passaggi salienti del suo mandato, Napolitano ha pianto: così all’atto dell’insediamento nel 2006 e poi quando inizio’ il secondo mandato, nel 2013. Ma anche in circostanze meno solenni, come avvenne nel corso del collegamento con la stazione spaziale dove si trovava il capitano Samantha Cristoforetti.

Meno incline al pianto era il presidente della repubblica Sandro Pertini. Lo si ricorda commosso davanti alla bara dell’operaio Guido Rossa, ucciso a Genova dalle Brigate Rosse, nel 1979. E poi quando lasciò il Quirinale nel 1981. Non pianse invece quando andò in visita in Irpinia colpita al cuore dal sisma del 23 novembre 1980. Anzi, allora, dopo aver consolato i parenti delle vittime, fece scalpore il grido d’indignazione con cui chiamò l’intero Paese a prestare soccorso.

A sinistra le lacrime che rimarranno nella memoria collettiva le pianse Achille Occhetto. Rimini 4 febbraio 1991: si chiudeva il XX congresso, calava il sipario sul Partito comunista Italiano.

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