VIDEO | Nel ‘borgo sociale’ del Cilento una casa rifugio accoglierà donne vittime di violenza
"Il progetto è rivolto anche ai loro figli, che potranno iscriversi nelle scuole del territorio" dichiara alla Dire il sindaco di Piaggine Guglielmo Vairo
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NAPOLI – Una casa rifugio per donne vittime di maltrattamenti sorgerà nel cuore del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in provincia di Salerno. “Il progetto nasce da un’idea più ampia che è quella di creare a Piaggine un ‘borgo sociale” racconta all’agenzia Dire il sindaco Guglielmo Vairo. Il piccolo comune dell’entroterra cilentano non è nuovo a iniziative che hanno fatto dell’accoglienza il loro punto cardine: da quella destinata ai migranti, con il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), alla cura per gli anziani della comunità. Questa volta ad essere individuati tra i servizi alla persona di cui il territorio ancora non disponeva ci sono il sostegno e il supporto alle donne che hanno vissuto atti di violenza domestica.
“La nostra casa rifugio – sottolinea Vairo – sarà rivolta a tutte quelle mamme, sorelle, compagne che hanno subito maltrattamenti tra le ‘mura amiche’ e ospiterà anche i loro bambini, che potranno così iscriversi nelle scuole del territorio”. Un altro aspetto positivo messo in evidenza dal primo cittadino riguarda il riscontro occupazionale. Nello specifico saranno individuate delle figure professionali che avranno il compito di prendersi cura e assistere le donne che entreranno a far parte del progetto.
“Siamo un’area interna a forte spopolamento – precisa il sindaco – e disponiamo di diverse strutture, ormai vuote, che un tempo erogavano servizi”. “La nostra idea – continua – è quella di riconvertirle, dare loro nuova vita, e di trasformare una criticità in opportunità”.
Dopo l’interessamento da parte di alcuni enti del terzo settore, che hanno individuato in Piaggine il borgo ideale dove dar vita ad una iniziativa dalla valenza sociale e umana, l’amministrazione comunale si è adoperata per facilitare e velocizzare le procedure di rilascio dell’autorizzazione del piano di zona, indispensabile per l’avvio di progetti di questo tipo. Le cooperative che prenderanno in carico la gestione della casa rifugio sono tre: Insieme a piazza San Giovanni, Sorriso e Raggio di sole ed hanno sottoscritto un’associazione temporanea di imprese.
“Il problema della violenza domestica – avverte il primo cittadino – è un problema reale, ma di cui non si parla mai abbastanza. Molti di noi – aggiunge – sono a conoscenza di episodi di violenza subiti da donne che sporgono denuncia, ma che poi la ritirano per i motivi più disparati: uno di questi è che non sanno dove andare per continuare a vivere lontano dai loro carnefici”. Il progetto della casa rifugio, che si chiamerà emblematicamente ‘Crisalide’, si propone di intervenire in questa fase fondamentale del supporto alle vittime di abusi, che troppo spesso si vedono costrette a dover ritornare in quella stessa abitazione in cui sono state maltrattate fisicamente e mortificate psicologicamente.
Proprio per venire incontro a questa falla nel sistema, Piaggine “diventerà – conclude il sindaco – il punto di riferimento per tutte le donne che, attivando il Codice rosso, dovranno essere prima allontanate immediatamente da quella realtà fatta di umiliazioni e soprusi, e poi aiutate in un percorso di rinascita che consentirà loro di darsi, anche insieme ai propri figli, l’opportunità di una nuova vita”.
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