VIDEO | Ore 12: a Bologna campane nel deserto per le vittime del coronavirus

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Le campane di Bologna hanno risuonato a mezzogiorno per ricordare le vittime delle ultime settimane: sul Crescentone Merola, Zuppi, Lafram della Comunità islamiche e i rappresentanti delle altre comunità religiose Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print

BOLOGNA – Le campane di Bologna risuonano nella città deserta in memoria delle vittime di coronavirus. A mezzogiorno, quando la campana laica della torre dell’orologio comincia a risuonare, le altre delle chiese si uniscono. Tutte quelle delle parrocchie di Bologna e la grande campana di Palazzo Re Enzo hanno suonato all’unisono per richiamare i bolognesi a un momento di raccoglimento per chi è morto in queste settimane a causa del covid-19.

‘Sotto’ quel suono, in raccoglimento, in piazza Maggiore, davanti a Palazzo d’Accursio, si sono schierati sul crescentone il sindaco Virginio Merola, e i rappresentanti delle comunità religiose: il cardinale Matteo Zuppi, Alberto Sermoneta e Daniele De Paz rabbino capo e presidente della Comunità ebraica, e Yassine Lafram, presidente della Comunità islamica. I cinque si sono raccolti in un minuto di silenzio. Un momento simbolico per ricordare le vite stroncate dal virus. Tutte le religioni, dunque, unite insieme alla città per un impegno comune.

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“Dio ha creato l’uomo senza distinzioni- conferma Sermoneta- tutti insieme dobbiamo aumentare le nostre preghiere e darci da fare tanto affinchè passi questo momento oscuro della nostra vita”. Dello stesso avviso anche Zuppi: “Siamo tutti coinvolti e tutti devono fare ognuno la propria parte per affrontarla e per non esserne travolti. Dalla pandemia bisogna arrivare all’esatto contrario, cioè un pan-amore: qualcosa che unisca davvero gli uomini per combattere chi vuole uccidere l’umanità”.

La cerimonia in piazza si è svolta, come raccontato più volte in questi giorni, ma a cui si fa ancora fatica fare l’abitudine, in una Bologna pressochè deserta. L’acqua della fontana del Nettuno è l’unico suono costante, intervallato ogni tanto dal rumore di un mezzo a motore. La monotonia della piazza vuota viene invece interrotta solo da qualche passante e da alcuni cittadini che assistono alla cerimonia. “Come Comunità islamica siamo parte integrante di questa città e vedere Bologna così deserta, così cupa ci fa sempre rattristare- afferma Lafram- speriamo davvero che Dio possa salvare tutti noi da questo male”.

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