VIDEO | Proteste e arresti in Bielorussia, anche giornalisti fermati in diretta tv

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Violenze della Polizia e arresti durante i cortei di ieri sera a Minsk e nella città di Gomel: cittadini in strada dopo la bocciatura dei due candidati alternativi al presidente Lukashenko, al potere da 26 anni Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Giornalisti aggrediti in diretta tv, ammanettati e fatti inginocchiare; arresti e violenze, manifestanti caricati e picchiati dai poliziotti in un parco pubblico, con circa 150 provvedimenti di fermo: questo, secondo Caterina Zuzuk, portavoce dell’Associazione bielorussi in Italia, il bilancio dei cortei di ieri sera a Minsk e nella città di Gomel.

In un videomessaggio per l’agenzia Dire l’attivista cita portali di informazione, definiti “indipendenti”, da Spring96 a Svoboda, critici rispetto al governo del presidente Aleksandr Lukashenko, al potere da 26 anni e in cerca di un sesto mandato.

Centinaia di persone sono scese in strada dopo che il comitato centrale incaricato di organizzare le elezioni del 9 agosto ha bocciato le candidature di Viktar Babaryka e Valery Tsapkala” riferisce Zuzuk.

Le manifestazioni sono state represse dalle forze dell’ordine, che sono intervenute con pugni e manganelli aggredendo cittadini disarmati“.

Di cariche, disordini e arresti sono disponibili foto e filmati, diffusi su portali di informazione e social network, in particolare su Telegram. Un video mostra l’arresto di un cronista, che seguiva in diretta la manifestazione di Minsk. Prima di essere investito dagli agenti dell’Omon, i servizi anti-sommossa, il reporter ha appena il tempo di dire: ‘Siamo giornalisti’. Il filmato documenta il fermo e il trasferimento di forza del professionista in un cellulare della polizia.

Secondo il sito Naviny.org, alcuni degli almeno sette cronisti fermati sono stati costretti a inginocchiarsi con il viso schiacciato sul sedile e le mani dietro la nuca. Secondo Zuzuk, i giornalisti, fermati sia a Minsk che a Gomel, sono stati perlopiù rilasciati. La portavoce sottolinea che la protesta contro elezioni giudicate né libere né credibili ha coinvolto ieri sera non solo la Bielorussia ma anche le comunità all’estero.

“A Londra e a Bruxelles, a Valencia e ad Amsterdam, a Trento e a Roma, a Vienna e a Pisa – dice Zuzuk – bielorussi sono usciti in strada anche da soli per sostenere i propri concittadini e per sensibilizzare”.

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