VIDEO | Scuola e coronavirus, Ascani: “A settembre ipotesi di divisioni in gruppi”

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ROMA – “La mia idea e’ che a settembre si debba tornare a scuola. A questo proposito stiamo pensando a diversi scenari, dovendo ovviamente garantire quel distanziamento che le classi di oggi non prevedono. Tra questi scenari, la divisione in gruppi o la differenzazione del tempo scuola, inserendo per i piu’ piccoli altri tipi di attivita’, sempre con finalita’ educative, magari legate a musica, arte o sport. Per quelli piu’ grandi invece, una delle ipotesi in campo quella di far svolgere le lezioni una parte in presenza e una parte a distanza, cercando di ridurre al minimo l’impatto di quest’ultima”. Lo ha detto la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani, durante una videointervista con l’agenzia Dire.

“A tutti bisognera’ dare la possibilita’ di tornare a scuola- ha concluso Ascani– vedremo se potremo farlo per tutta la settimana o solo per una parte, per quel che riguarda i piu’ grandi. Mentre per i piu’ piccoli bisogna trovare una soluzione che sia il piu’ possibile in presenza, perche’ in quel caso c’e’ ancora piu’ bisogno di relazione fisica. Tutto cio’ e’ pero’ subordinato ad alcuni interventi di edilizia ‘leggera’ che consentano di evitare gli assembramenti”.

CANTIERI DA LUNEDÌ, POI INTERVENTI CONTRO ASSEMBRAMENTI

Sull’edilizia scolastica “abbiamo da poco sbloccato la seconda trance di 320 milioni su circa 1 miliardo complessivo che avevamo promesso di stanziare. Le Regioni ora dovranno mandarci la lista degli interventi da fare nei singoli comuni cosi’ che poi possano partire”.

“In questi giorni- ha aggiunto Ascani– stiamo cercando di riaprire tutti i cantieri che erano in corso prima dell’emergenza e, grazie a un accordo con i ministeri delle Infrastrutture, dello Sviluppo economico e della Salute, di riaprire quelli dell’edilizia scolastica gia’ questo lunedi’. Io stessa nei prossimi giorni ne andro’ a inaugurare qualcuno in giro per l’Italia”. A questo vanno ad aggiungersi “gli 855 milioni stanziati in bilancio per le province che riguardano le scuole superiori, spesso quelle in maggiore difficolta’”. Da qui a settembre inoltre, ha concluso Ascani, “avremo bisogno di quegli interventi di edilizia cosiddetta ‘leggera’, quindi di adeguamento delle strutture, per far si’ che il distanziamento sia possibile anche all’interno delle nostre scuole, differenziando magari gli ingressi per evitare gli assembramenti”.

SÌ A BIMBI NEI PARCHI E DA GIUGNO ATTIVITÀ A GRUPPI

“Comprendo le preoccupazioni del comitato tecnico scientifico e nessuno di noi vuole mettere a rischio la salute dei bambini o del personale scolastico. Tuttavia credo che della fascia 0-6 anni e della socialita’ dei bambini ci siamo occupati davvero troppo poco. Da piu’ di un mese sono chiusi in casa impossibilitati ad avere relazioni con i loro coetanei: questo e’ un danno psicologico che rischia di perdurare nel tempo”. Per questo, “insieme al ministero della Famiglia ci stiamo organizzando per far si’ che nei luoghi pubblici come i parchi, si possa consentire a piccoli gruppi di bambini di giocare insieme, magari sotto la supervisione di professionalita’ messe a disposizione dei comuni, come gli educatori. Ovviamente si tratta di gruppi piccoli con sempre gli stessi bambini in modo da garantire la loro sicurezza. Questa e’ una proposta che sottoporremo al comitato tecnico scientifico per capirne la fattibilita’”. “In una seconda fase, a partire da giugno- ha spiegato ancora Ascani– l’idea e’ partire da servizi piu’ strutturati. Quindi luoghi in cui, sempre con gruppi piccolissimi e sempre con gli stessi bambini, si possano avviare attivita’ che da una parte vadano incontro ai genitori che pian piano stanno tornando a lavorare, dall’altra evitino il ricorso all’aiuto dei nonni, di fatto la categoria piu’ a rischio. Pur non dimenticando l’epidemia, dobbiamo avere rispetto per questa fascia di eta’ che e’ tra le piu’ fragili a cui di fatto anche la didattica a distanza e’ arrivata poco o per nulla”. “Con gli enti locali- ha concluso la viceministra- stiamo discutendo su quali professionalita’ potrebbero essere coinvolte in questo progetto. I comuni hanno delle graduatorie in cui sono inserite professionalita’ di questo tipo e questo ci consentirebbe di avere a disposizione persone assolutamente competenti. Ne stiamo discutendo perche’ il personale della scuola e’ impegnato in questo periodo anche con la didattica a distanza, per quella fascia, davvero difficile da applicare”.

HO SPERIMENTATO CHE IL CORONAVIRUS NON È NORMALE INFLUENZA

“Avendo sperimentato in prima persona il Coronavirus ho potuto comprendere che non si tratta di una semplice influenza normale. Per fortuna non sono dovuta andare in ospedale ma sono stata curata da casa. Tuttavia il senso di soffocamento e le notti insonni con il saturimetro sono cose che mi ricordero’ per molto tempo. Dopo 31 giorni, tuttavia, sono tornata finalmente negativa e, dopo Pasqua, sono tornata al lavoro”, ha concluso la viceministra dell’Istruzione.

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