VIDEO | Sotto stress il 25% degli italiani per Covid, lavoro e situazione economica

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L'Ordine degli psicologi del piemonte sottolinea l'importanza dello psicologo in settori come la sanità e la scuola, tanto più in un momento come questo

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ROMA – Mediamente stressati, soprattutto nelle Regioni del Sud Italia, preoccupati per il Coronavirus, per la situazione lavorativa e le condizioni economiche. È la fotografia degli italiani scattata dalla ricerca condotta dall’Istituto Piepoli per l’Ordine nazionale degli psicologi, presentata dall’Ordine del Piemonte in occasione della Giornata nazionale della psicologia, che si celebrerà sabato 11 ottobre in concomitanza della Giornata mondiale della salute mentale. L’indagine è stata condotta su un campione di 500 persone, 53% donne e 47% uomini. Tre le fasce di età rappresentate: 26% per la fascia 18-24 anni, 37% per quella 35-54 anni e il restante 37% dai 54 anni in su.

L’emergenza Coronavirus preoccupa il 25% del campione, soprattutto le donne con più di 54 anni. La situazione lavorativa è il cruccio per il 23% degli intervistati, principalmente per i maschi tra i 18 e i 34 anni. Le condizioni economiche agitano il 22% del totale, più di tutti le donne tra i 35 e i 54 anni. Se nel corso dell’estate le preoccupazioni per il lavoro e per le condizioni economiche avevano allentato un po’ la presa, dal 30 settembre hanno ripreso piede. Proprio lo stress provocato dall’emergenza sanitaria, dalle restrizioni imposte per prevenire il contagio e dalle preoccupazioni lavorative ed economiche, ha spinto l’Ordine degli psicologi del Piemonte a scegliere il diritto alla salute psicologica come tema delle iniziative programmate per celebrare la Giornata nazionale della psicologia.

“Senza la salute psicologica- sottolinea il presidente dell’Ordine degli psicologi del Piemonte, Giancarlo Marenco- non c’è salute. Credo che la pandemia abbia messo ancora più in risalto l’importanza del benessere psicologico. Riteniamo necessario quindi ribadire l’utilità della presenza dello psicologo in sanità”.

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L’Ordine del Piemonte ha voluto dedicare una intera settimana alla celebrazione della Giornata nazionale della psicologia, con diversi eventi che “riguardano la sanità e il mondo della scuola, perché- spiega Marenco- sono le due istituzioni che hanno avuto il più forte impatto rispetto al Covid e all’emergenza sanitaria“. La prima conferenza si è tenuta il 6 ottobre, ed è stata dedicata al ruolo dello psicologo all’interno delle cure primarie. “Un tema- spiega lo psicologo- che riguarda lo sviluppo dell’assistenza territoriale e a livello distrettuale con l’obiettivo di portare le cure in prossimità dei cittadini, all’interno delle case della salute. Case in cui lo psicologo può essere a disposizione dei cittadini, per quanto riguarda disagi psichici di lieve entità come problemi di adattamento al ciclo di vita, lutti, difficoltà di accettazione di una diagnosi negativa o di aderenza alle cure, problemi di relazione col medico”.

Anche al mondo della scuola, prosegue Marenco, è stata dedicata una giornata, quella di giovedì 8 ottobre, perchè “la scuola ha avuto un forte impatto sia dalla chiusura anticipata che dalla recente riapertura”. “A maggio- ricorda Marenco- abbiamo avviato una collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e il 30 settembre abbiamo firmato un protocollo d’intesa per collaborare nella gestione del complesso evento della ripresa delle lezioni. Un rientro nell’ambito del quale c’è una parte importante che riguarda le emozioni, la difficoltà di ricominciare gestendo da un lato la capacità razionale di affrontare i problemi e dall’altro paure irrazionali come quella di essere contagiati o di contagiare. Per tutte queste ragioni- chiarisce Marenco- pensiamo che il nostro ruolo possa essere importante”.

Il protocollo prevede eventi formativi e informativi e ha l’obiettivo di avviare la collaborazione con l’Usr anche in vista dell’applicazione del protocollo d’intesa nazionale per l’istituzione, per questo anno scolastico, della figura dello psicologo a scuola. La giornata di venerdì vedrà poi un evento dedicato “all’assistenza psicologica in ospedale. Come Ordine- ricorda il presidente- abbiamo lavorato con l’Unità di crisi e con i servizi di psicologia redigendo un documento comune e realizzando una ricerca di cui verranno presentati i dati. La ricerca ha rilevato lo stato di malessere dei professionisti sanitari e del personale tecnico-amministrativo delle aziende sanitarie. In quella stessa occasione- annuncia infine- lanceremo una ricerca per quantificare e valutare i postumi psicologici sui pazienti ex Covid, agganciandoci a una ricerca già in corso sui postumi fisici. La rilevazione inizierà su un campione di 100 persone”.

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