Villa Grock: il clown che faceva impazzire i dittatori di tutto il mondo viveva a Imperia
All’ombra della riviera ligure e lontano da quelle strade battute a tutte le ore da turisti e cittadini si nasconde un mondo quasi sconosciuto. Un palazzo dall’architettura assai bizzarra che richiama il mondo circense e che ha subito, evidentemente, l’influenza dello stile liberty e di quello contemporaneo.
Alcuni lo conoscono come il circo di pietra, ed è uno dei luoghi più magici e misteriosi da scoprire a Imperia; un edificio che nasconde, neanche troppo, decorazioni cariche di simboli esoterici e massonici che si legano indissolubilmente all’intera esistenza del suo proprietario: Charles Adrien Wettach, in arte Grock, considerato il più grande clown di tutti i tempi.
Villa Bianca, meglio conosciuta come Villa Grock, è uno di quei luoghi che non si possono spiegare, basta passare lì vicino per percepire la presenza di un universo inedito e incredibile che si cela dietro quei cancelli.
Villa Grock – Fonte Wikimedia/Paul Bissegger
Tutto merito di quel bambino creativo, poi diventato una celebrità, che a soli 6 anni scopre il circo e se ne innamora. Il suo nome era Adrien Wettach, nato a Reconvilier il 10 gennaio del 1880, consacrato Re dei clown all’Olympia di Parigi nel 1919.
Grock, questo il suo soprannome, fu giocoliere, equilibrista, acrobata e musicante, un artista straordinario che ammaliò tutto il mondo al punto tale da trasformarsi in una leggenda. Hitler, Churchill, e anche il Re di Spagna: il clown li ha conquistati tutti.
Poi, un giorno quasi per caso arrivò a Imperia ed è di questo luogo che si innamorò perdutamente. Così scelse di acquistare quella casa che ancora oggi domina la collina di Oneglia e che divenne il suo rifugio sicuro fino al 1959, anno in cui si spense. Ma la realtà è che Grock è ancora presente nella memoria di tutti e ancor di più in quella villa che testimonia il sogno eclettico del proprietario.
Villa Grock – Fonte iStock/Kroshanosha
Dopo la morte dell’uomo l’edificio ha avuto una storia travagliata: destinato a diventare un hotel mai inaugurato, è stato poi abbandonato per poi tornare tra le mani della provincia che lo ha restaurato e riqualificato.
Visitare oggi la struttura permette a chiunque di ritrovare la strabiliante arte del clown: aguzzate gli occhi alla ricerca dei simboli esoterici e massonici, giapponesi e indiani che caratterizzano ogni angolo della villa insieme a quella spirale che no, non è la rappresentazione magica di qualcosa che ci è incomprensibile, ma è il richiamo dello schizzo del clown e del circo.
Senza un percorso ben definito, e a tratti confusionario, all’interno della Villa Grock vi sembrerà di perdervi ed è solo a quel punto che potrete dire di averla compresa nella sua essenza, perché si tratta di uno spettacolo, confusionario e confuso ma perfettamente coerente: si tratta del circo di pietra.
Villa Grock – Fonte Wikimedia/Paul Bissegger
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