ROMA (ITALPRESS) – “E’ una salvezza miracolosa. A gennaio nessuno pensava che il Verona potesse mantenere la categoria. La squadra, i ragazzi, lo staff hanno avuto la forza di crederci sempre: è stata la chiave per riuscire a fare un cammino del genere. Non abbiamo mollato anche quando ci davano per spacciati, è un gruppo dalla grande forza morale”. Così Marco Zaffaroni, allenatore dell’Hellas Verona e artefice della salvezza raggiunta ieri nello spareggio contro lo Spezia, ospite di ‘Radio Anch’io Sport’, su Rai Radio 1. “La partita della svolta “Sicuramente le prime due dopo la pausa, il pareggio contro il Torino e la vittoria contro la Cremonese – sottolinea il mister degli scaligeri – Per la classifica che avevamo, erano due partite che non potevamo sbagliare, il distacco dalle altre sarebbe diventato enorme. Quei due risultati ci hanno convinto che la salvezza fosse possibile”. La spinta dei tifosi del Verona è stata decisiva: “Fanno sentire sempre il loro calore, da apprezzare ancora di più in una stagione complicata. Nonostante le difficoltà dell’annata, ci hanno sempre dato un grande apporto, nelle gare casalinghe sono stati un’arma in più”. Il suo futuro ancora non è stato scritto: “Non voglio essere diplomatico, ma sono stati dei mesi pazzeschi dal punto di vista del lavoro e della tensione, non abbiamo avuto un secondo per pensare a quello che sarà. Dopo qualche giorno di riposo parleremo anche di questo argomento”. Di certo, il club potrà contare su dei giovani di grande prospettiva: “Prima di questa stagione, il Verona veniva da tre anni eccezionali. Quest’anno ha avuto una partenza un pò così, la cosa confortante è che c’è uno zoccolo duro. Poi si sono affacciati dei giovani interessantissimi come Sulemana, Coppola, Terracciano, Doig o la rivelazione Hien, che sembra un veterano ma è solo un classe 1999. Ci sono tanti ragazzi di prospettiva su cui la società può contare. Ngonge? Cyril è stato un grande acquisto, è riuscito subito a inserirsi in una realtà nuova, ha fatto tanti gol decisivi, anche ieri. Anche lui è un ragazzo di grande prospettiva del 2000”. “Un simbolo del Verona Se devo fare un nome direi Darko Lazovic, ma non posso non citare Faraoni e Veloso – conclude Zaffaroni – tutti ragazzi che sono lì da tanto, fanno parte del gruppo storico, ci tengono tantissimo al Verona. Sono degli esempi all’interno dello spogliatoio”.
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